#UniversitàdiVerona, #Toyota e #Max Pezzali insieme per un futuro più pulito ed eco friendly! Gli #Univrtellers ci saranno e voi?

“Tu la regina del Celebrità, la ballerina che senza pietà entrava nei begli incubi di, noi piccoli..na na nanana” scusate, stavo canticchiando tra me e me, ma passiamo alle cose serie!

Davide nel post precedente, in occasione di TedxVerona, scrive “il futuro è qui ed ora”.

max pezzali

Non potrei essere più d’accordo ed è per questo che mi ricollego a quest’affermazione per parlavi dell’appuntamento dell’11 marzo promosso dall’Università di Verona, Toyota Motor Italia e Max Pezzali che si terrà nell’aula T3 del Polo Zanotto, alle 16.

Vi chiederete, cosa unisce l’università, Toyota e Max Pezzali?

In effetti, scritto così, sembra che non abbiano nulla in comune, eppure, mercoledì tutti insieme affronteranno i diversi aspetti della mobilità sostenibile, ecologia e ambiente (smart mobility), passando per la questione dei trasporti intelligenti, che rappresentano una sfida da vincere in fatto di efficienza, rapidità ed esperienza di mobilità personale. Leggendo la locandina, mi sembra di capire che l’evento congiunto “La mobilità sostenibile è più pop di quanto pensi. Parola di Max Pezzali”, attraverso l’intervento del docente Giorgio Gosetti, che tratterà i vari aspetti della green economy, della docente Marcella Veronesi che interverrà sul tema dell’eco mobility, della referente di Toyota Italia Patrizia Brunetti che esporrà tutte le caratteristiche innovative della tecnologica/ibrido e idrogeno delle auto della casa automobilistica giapponese e infine di Max Pezzali che parlerà della sua passione per i motori e per la tecnologia che migliora la vita di tutti i giorni nel rispetto dell’ambiente, darà agli studenti e a tutti i presenti la possibilità di capire nel dettaglio le funzionalità e i vantaggi della tecnologia ibrida al fine di ridurre l’inquinamento atmosferico senza dover rinunciare al piacere di guida e alle comodità a cui siamo stati abituati fin’ora e non solo.

Personalmente la trovo un’iniziativa fantastica, un primo passo avanti verso un futuro che presta attenzione all’ambiente in cui viviamo e che purtroppo non è stato tenuto in gran conto dalle generazioni passate. Percepisco, da parte di queste realtà che sono aziendali, sociali e pubbliche, la volontà di migliorare l’ecosistema con l’intento di preservarlo. Ovviamente, la strada è ancora lunga, ma i mezzi (a quanto pare) stanno per arrivare.

Concludo citando Max “quando il mondo mi sembra migliore anche solo per un attimo, quando so che ce la posso fare. Per ogni giorno, ogni istante, ogni attimo che sto vivendo. Grazie mille”.

E voi, voi cosa ne pensate?

 

#univrtellers | Francesca

TedxVerona2015, la forza dell’innovazione

“In questo istante tra la California e il Giappone c’è chi inventerà il futuro per tutti gli uomini che passano sui fogli del mondo come scarabocchi” C.Baglioni

Il futuro viene creato qui e ora, in diversi luoghi del pianeta contemporaneamente grazie a persone semplici ma geniali, coraggiose, innovative e #beyondthewall a dismisura. Ieri, in Gran Guardia, TedxVerona ne ha riunite dodici e il risultato è stato esplosivo, emozionate e di grande ispirazione per tutte le settecento persone presenti. Gli aggettivi, come si dice in questi casi, si sprecano. Ho riflettuto molto alla ricerca del significato di “beyondthewall” e spero di esserci arrivato. Sul palcoscenico non sono saliti soltanto dodici speaker ma dodici idee e storie di speranza, talvolta estremamente rivoluzionarie, per un mondo futuro migliore e diverso che va oltre quello che oggi noi tutti abbiamo sotto gli occhi. Oltre il muro, appunto!

Sono stato trascinato in un racconto senza fine e condiviso da tutti. Abbiamo riso insieme, applaudito, ci siamo sorpresi, stupiti e anche emozionati. Una lacrima, ammettetelo anche voi, ci è scappata seguendo il racconto di forza e coraggio dirompente di Adriana Musella che, dopo l’assassinio di suo papà da parte della mafia nel ’92, è impegnata nel suo continuo ricordo e riscatto.

Ci siamo deliziati con la quinta sinfonia Beethoven grazie all’intervento del maestro Andrea Battistoni, pronto ad abbattere il muro delle spalle girate al pubblico durante i suoi concerti. La musica cosiddetta classica, ha spiegato Andrea, non è musica per vecchi perchè cosi contiene messaggi che si possono trovare anche nelle più moderne musiche rock, gli AC/DC per esempio. E poi abbiamo riso ma anche riflettuto sul futuro sostenibile del nostro pianeta con Francesco Fatone, docente del dipartimento di Biotecnologie della nostra #univr, impegnato nel trattamento delle acque reflue per ricavarne materiali e bio-risorse riutilizzabili. “Siamo, attraverso i nostri scarti, i maggiori produttori di petrolio ma anche di fosforo che, secondo recenti ricerche, si stima finirà entro i prossimi 30-40 anni”.

Abbiamo scoperto le monete del futuro con Sebastiano Scròfina, le tecniche per ridisegnare il nostro futuro e le nostre opportunità con George Gabor Burt e abbiamo riflettuto sui muri fisici e mentali che accompagnano la disabilità con Sofia Righetti, campionessa italiana di scii alpino. Luca Prasso, professionista dell’animazione digitale che ha lavorato molti anni in Dreamworks, ci ha portato nelle atmosfere delle prossime animazioni digital mentre Carla Cico, delegato in un’azienda di Telecomunicazioni in America Latina, ci ha parlato dell’importanza della motivazione delle risorse umane.

Ci siamo fatti trasportare nella quotidianità e nella meraviglia degli scatti di David Alan Harvey, visual storyteller e straordinario fotografo. E poi dritti verso il futuro, non tanto distante per gli scienziati, fatto di città future (Alessia De Biase)altissimi ascensori di grafene diretti sullo spazio (Vincenzo Palermo) e di promesse di immortalità. Come quella su cui sta lavorando il neurochirurgo Sergio Canavero, impegnato nella realizzazione del primo trapianto di testa. Secondo lui è possibile! Non ci resta che aspettare il 2020 per verificare 🙂

Se siete curiosi di sapere di più sugli speaker e sul muro personale che hanno dovuto abbattere ecco le interviste realizzate dalla redazione di FuoriAulaNetwork…

#univrtellers | Davide

Lo studente 2.0, Docsity ci fa il profilo!

Ciao a tutti! Stavo giusto pensando a ieri quando, vedendo la bibliografia del nuovo corso che sto frequentando, mi sono messa letteralmente le mani tra i capelli. Dieci pagine da un libro, venti dall’altro e così via. E nessuna dispensa per raccoglierle tutte. Un dramma per me, che con la biblioteca non ho un grandissimo rapporto. Adesso però, nel secolo della tecnologia dilagante, abbiamo a nostra disposizione moltissime risorse. Come sono lontani i tempi dello studente immerso nei libri della biblioteca. Adesso lo studente si arma di connessione internet alla disperata ricerca di appunti, schemi e riassunti dei libri. Per non parlare degli ebook e della caccia alle possibili domande dell’esame attraverso le potentissime e comodissime discussioni nei gruppi dedicati su Facebook: una vera miniera d’oro. E chi non ne ha mai fatto uso? Basta guardare quanti gruppi universitari nascono ogni anno. Matricole Lingue 2014-15, Univr Facoltà di lettere!, Univr-Facoltà di lettere 2013-14, per citarne solo alcuni della mia area universitaria. Ma ce ne sono tantissimi altri.

Qual è allora il nostro profilo di studenti? Una possibile risposta ci arriva da questa interessante infografica prodotta da Docsity che ha voluto indagare e individuare chi c’è dall’altra parte dello schermo, chi sono i suoi utenti, e cioè noi! Dategli un’occhiata per capire chi sono gli studenti che utilizzano la rete per studiare, da dove vengono, quali sono le materie più ricercate e qual è l’orario preferito per studiare. Insomma, un profilo ben definito e preciso della ‘specie’ – a cui anch’io appartengo – dello studente 2.0.

Infografica docsity

Vi spiego, per chi non lo sapesse, cos’è Docsity. Si tratta di un sito di riferimento per studenti con finalità didattiche che nel giro di poco tempo ha avuto più di un milione di iscritti. All’interno numerose sezioni soddisfano le varie esigenze degli studenti: dagli appunti ai video, passando per le offerte di lavoro fino alla vendita di documenti (la piattaforma è direttamente collegata con il sito doc4sale). Navigando per il sito, ho potuto constatare che le sezioni sono molto pratiche e di facile consultazione, mentre la grafica snella e colorata di un rilassante blu navy, suppongo, aiuti lo studente in piena sessione d’esame che spesso non vede altro che enormi colate di rosso sangue, il suo, dopo e durante la sessione! Un valido aiuto, anche se poi l’importante è studiare…

#univrtellers | Francesca

Tempo di viaggi: Erasmus +

Sveglia ragazzi, gli esami sono quasi finiti ed è ora di pensare a un futuro che sia più lontano di “oh mio dio domani ho l’esame”. Vi sembra un discorso delirante, lo so, ma sono troppo eccitato perché qualche giorno fa si è aperto il nuovo bando Erasmus+. Vi abbiamo raccontato le avventure di molti studenti che hanno intrapreso l’esperienza di studiare all’estero e, sinceramente, dopo aver parlato con tutti loro mi è venuta la voglia di partire! C’è tempo fino al 6 marzo per iscriversi al bando e compilare la pila di carte necessarie ma ne vale la pena. Pensate che una volta riempite tutte le scartoffie potrete finalmente partire per una nuova avventura. Conoscerete un nuovo Paese, tante persone e una nuova cultura. Io non sto più nella pelle, vorrei andare in tutte le città dell’elenco.

Tornando con i piedi per terra, il bando e il modulo di candidatura li potete trovare QUI. Una volta letto il bando, sulla stessa pagina trovate l’elenco delle destinazioni disponibili divise per aree di studio e, sempre lì troverete le date degli info day, sempre suddivisi per aree.

Ambito giuridicodocumentazione – info day: mercoledì 18.02.2015 – ore 16.30 – Aula F – Sede di Giurisprudenza, Via C. Montanari

Ambito economicodocumentazione – info day: martedì 24.02.2015 ore 14.00 Aula SPD Silos di Ponente

Ambito scienze umanistichedocumentazione – info day: mercoledì 25.02.2015 – ore 13.45 – Aula “Messedaglia”, Chiostro S. Maria delle Vittorie, Lungadige Porta Vittoria

Ambito lingue e letterature stranieredocumentazione

Ambito scienze e ingegneriadocumentazione – info day: lunedì 16.02.2015 – ore 10.00 – Aula B – Strada le Grazie 15, Verona
Lunedì 2.03.2015 – ore 14.00 – Aula “Berni” – Sede di S. Floriano

Ambito scienze motoriedocumentazione – info day: giovedì 26.02.2015 – ore 16.00 – Aula D, Sede di Scienze Motorie, Via Casorati

Scuola di medicinadocumentazione – info day: lunedì 23.02.2015 – ore 16.00 – Aula C – Lente Didattica, Sede di Verona, Borgo Roma

Che aspettate, tutti su internet e… ci vediamo in aeroporto. Mi raccomando poi, se partite ricordatevi di mandarci tante foto!

Volete vedere chi sono i nuovi studenti Erasmus arrivati a Verona per il secondo semestre? Ecco qualche scatto!

 

#univrtellers | Davide

#GenerazioneSenzaVoto

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Hola followers! Non so voi, ma a leggere le esperienze di Riccardo Vincenzi e Marco Maffeis, mi è venuta un gran voglia di fare le valigie e partire! Purtroppo siamo nel bel mezzo del cammin della sessione invernale, perciò lasciate il costume nell’armadio e posate la crema solare, perché oggi parliamo sì di espatriare, ma grazie alla nostra #univr. Infatti, sarà pure presto per le vacanze estive, ma non lo è per presentare la vostra candidatura al bando Erasmus (in uscita a febbraio) per l’anno accademico 2015/2016. Se risulterete tra i meritevoli vincitori, preparate armi e bagagli e partite alla scoperta di Paesi, università e amici nuovi. Con un occhio però ai vostri diritti.

Ase-Esn, Erasmus student network Italia, associazione europea di studenti universitari presente anche nella realtà veronese, ha infatti avanzato una proposta di legge per garantire il diritto di voto agli studenti in mobilità internazionale che trascorrono all’estero un periodo inferiore ad un anno. #GenerazioneSenzaVoto è un progetto che mira a modificare la legge vigente, che prevede che questi studenti siano costretti a tornare in Italia per poter esercitare il loro diritto, causando perdite in termini di tempo e denaro. Affinché l’iniziativa possa giungere in Parlamento, è necessario raccogliere 50 mila firme. Dopo gli appuntamenti del 17 e 24 gennaio e dell’1 febbraio in piazza Erbe e del 26 gennaio in ateneo, Esn propone un’altra data, il 22 febbraio, alla Domus Mercatorum di piazza Erbe. Potranno votare tutti i residenti della provincia di Verona e l’associazione si sta adoperando per ampliare il numero di comuni in cui sarà possibile porre la propria firma. Che dite, facciamo un salto anche noi?

#univrtellers | Francesca

Il menù della mensa #univr, parola agli #univrtellers

Mensa univr

Ciao a tutti! Ancora qualche giorno e finalmente la sessione d’esami invernale sarà passata e si potrà tornare a respirare, aperitiveggiare, sorridere e soprattutto mangiare di nuovo con una, più o meno ritrovata, regolarità. A questo proposito, un giorno mi sono ritrovato a osservare, dal basso del mio panino preparato a casa dalle 7 del mattino e ormai rinsecchito, un nutrito gruppo di persone che, tutte sorridenti dal bar del Polo Zanotto, imboccavano le scalette che portano alla mensa. Ammetto che l’idea di pranzare o cenare a mensa non mi ha mai allettato, ma rivolgendo lo sguardo al panino che andava asciugandosi sempre di più a vista d’occhio, mi sono detto: “Non ce la posso fare!”.
Il giorno dopo, alle 12 in punto, ho così varcato la soglia della mensa diretto verso il cibo e la spirale circolare di tavoli e sedie che sembra il guscio di una lumaca. Ha la sua poesia, non pensate? Ho scoperto che se non hai l’Esucard, basta il tesserino universitario. E, in teoria, il menù, sul sito dell’Esu, viene aggiornato tutti i giorni. La pasta all’arrabbiata è davvero arrabbiata, se doveste decidere di prenderla, munitevi di acqua a volontà. Decisamente blanda, invece, quella alla siciliana…che, parliamoci chiaro, di siciliano non ha nemmeno l’odore. I vicentini di passaggio, (non avete idea della cose che si sentono stando seduti semplicemente a mangiare in silenzio nel tuo rettangolo di tavolo), sostengono che alla pasta alla vicentina manca qualcosa. Cosa? Non lo so, ormai erano fuori gittata.

A quanto pare da quando hanno aumentato di 10 centesimi il prezzo, il servizio sembra migliorato e non di poco. Invece, non ho capito perché se si prende un primo vale come ridotto e se si prende un secondo si paga per interno e soprattutto: perché con la pizza non si possono accoppiare le patatine fritte?!? Indagherò…

Ammetto che sulla mensa mi sono ricreduto, si socializza tanto e il cibo non è male. La pizza è ottima e manco a dirlo sembra proprio che, a dispetto di molte pizzerie veronesi, ci sia il forno a legna. Ho notato che se si sorride agli addetti ai lavori, loro ricambiano. Quindi, amici, siate più socievoli! Soprattutto con la nonnina, che ho ribattezzato nonna Salice, anche se puntualmente sbaglia traiettoria sporcando sempre il piatto, che poi seduti al tavolo se non si sta attenti si rischia di macchiare anche maglie, jeans, ecc.

E a voi, che piatti piacciono di più della nostra mensa? E quali meno? Fateci sapere… 🙂

#univrtellers | Davide

Tempo di promozioni

Ciao ragazzi! Siete alle prese con gli esami? C’è chi al primo appello ha già fatto tutti gli esami e chi aspetta sempre il secondo. Di qualunque categoria facciate parte prendetevi una pausa dai vostri studi intensi e leggete qui le interessanti promozioni che vi offre la nostra università.
A ottobre vi avevamo parlato degli sconti riservati agli under 30 al Teatro Ristori. Se non siete ancora andati, niente paura, sono ancora in programma interessanti serate di danza, di teatro o di musica come la rassegna Verona jazz winter 2015.
A proposito di Verona jazz winter, avete già postato la vostra foto su instagram a tema musica? Per chi ancora non lo sapesse l’università e il Teatro Ristori hanno organizzato un contest fotografico. Fino al 6 febbraio potete scattare un’immagine sul tema della musica e pubblicarla su instagram utilizzando i due hastag #vjwf e #univr (e non dimenticatevi del nostro #univrtellers); gli autori delle quattro foto con più like, vinceranno un biglietto per assistere a uno degli spettacoli del VJWF.

Se poi qualcuno di voi è un appassionato Apple, sarà felice di sapere che l’università ha stretto una collaborazione con Apple: Apple on Campus. Grazie allo speciale sconto Education, potete avere fino al 12% di sconto su tutti i display e i computer Mac, fino al 4% su tutti gli iPad, fino al 30% su AppleCare Protection Plan e fino all’8% sugli accessori Apple. Mi sembra un ottima occasione, ci penserò anch’io.

E che ne dite di cominciare a programmare un piccolo viaggio post esami o già per quest’estate? Magari in una città d’arte o direttamente al caldo del mare? Se vuoi raggiungere la tua destinazione in aereo, richiedi subito la “Card for you – Univr Go!” e vola! L’Aeroporto di Verona ha coinvolto le principali compagnie aeree che operano sullo scalo, Air Berlin, Gruppo Meridiana fly-Air Italy, Neos, che proporranno al mondo universitario offerte speciali per viaggiare da Verona. Noi universitari potremmo usufruire gratuitamente per un anno della sala vip dell’aeroporto, del “fast track” che consente un veloce accesso ai controlli di sicurezza, e di godere di speciali sconti per i parcheggi e gli esercizi commerciali presenti sullo scalo.

E adesso si torna a studiare! Buono studio a tutti!

#univrtellers | Francesca

#selfiedalmondo: Riccardo Vincenzi, cartoline dall’Etiopia

Riccardo Vincenzi

Cari followers oggi vi proponiamo l’esperienza di un altro studente #UNIVR. Stiamo parlando di Riccardo Vincenzi, 23 anni, iscritto alla magistrale di Editoria e giornalismo all’università di Verona, che lo scorso settembre è partito per un tirocinio di quattro mesi in Etiopia. Tutto grazie ai fondi europei ed al patrocinio della regione Emilia Romagna. Le associazioni di Moxa, Modena per gli altri e Parma per gli altri lo hanno selezionato come operatore nel settore della comunicazione, con finalità di monitoraggio delle attività svolte da quest’ultime in Etiopia. Riccardo ha raccontato le sue esperienze, viaggi e incontri su un blog, www.emiliachiamaetiopia.wordpress.com. Ecco un assaggio delle foto che potete ammirare!

Di ritorno dall’Etiopia lo abbiamo intervistato per conoscere come è andata 🙂

Raccontaci di te, chi sei, quali sono i tuoi studi e le tue passioni

Sono un super appassionato di scrittura e giornalismo. Per questo, dopo la laurea triennale in Lingue e Culture Eurepee all’Università di Modena, ho iniziato il corso di laurea magistrale in Editoria e Giornalismo all’univr. Accanto alla passione per la scrittura, coltivo anche un forte interesse per il mondo della coperazione internazionale e per la tematica, quanto mai attuale, della migrazione. In questo senso credo fermamente in un Europa volta all’integrazione, che guardi al diverso senza pregiudizi o vecchi retaggi; un’Europa che si faccia interprete di una società mondiale in continuo mutamento, destinata al multiculturalismo e al meticciaggio.

Il primo settembre hai iniziato questa splendida avventura in Etiopia. Come sei arrivato a questa opportunità?

Lungi dal sembrare retorico ma credo che la risposta più corretta sia proprio per caso. Grazie al Cerform, associazione di Sassuolo riconosciuta per la formazione professionale, e al bando Emilia Makers indetto dalla regione Emilia Romagna, ho fatto domanda per un tirocinio all’estero, con il desiderio di rendere più professionalizzante il mio percorso di studi. Quando ormai ogni speranza di essere contattato sembrava perduta, ecco che è giunto provvidenziale l’interessamento al mio CV da parte delle associazioni Modena per gli Altri e Parma per gli Altri, due Onlus con esperienza ventennale nel mondo della coperazione internazionale verso l’Etiopia.

Cosa ti ha spinto a trasferirti all’estero?

Sono sempre rimasto affascinato dalle culture che non mi appartengono e non ho mai avuto timore nell’affrontarle. Cerco sempre di rivolgermi al diverso con curiosità e interesse. Troppo spesso finiamo nella morsa delle nostre piccole sicurezze quotidiane, che non appena vengono turbate, ci provocano disturbo, a volte paura. Non ci rendiamo conto di quanto esse ci stritolino e ci impediscano di vedere. Credo che per svolgere una professione, che possa solo anche lontanamente ricondursi al giornalismo, non si debba cadere in questo tranello. Ho deciso di partire per questa esperienza perchè desideravo poter dare voce a chi solitamente non ne ha. Sia essa una persona o una realtà culturale. Non credo di esserci ancora riuscito, o forse solo parzialmente, ma l’entusiasmo rimane tanto e la voglia di scoprire non mi manca.

Che aspettative avevi nei confronti di questa nuova esperienza?

Dal punto di vista totalmente personale volevo finalmente sentirmi diverso in una terra che non conoscevo; capire cosa significa essere guardati con diffidenza e curiosità, vestire i panni dell’ospite e diventare testimone di un salutare dialogo interculturale tra realtà socialmente ed economicamente molto distanti, quali l’Italia e l’Etiopia. Sto cercando inoltre di approfondire le mie competenze giornalistiche nel vastissimo ambiente della comunicazione in un’ottica professionale futura. Sogno infine di lasciare un’impronta positiva nel territorio in cui opero, specialmente nelle persone con cui sono in contatto.

Hai incontrato particolari difficoltà in questa prima parte della tua permanenza all’estero? Che differenze socio-culturali stai avvertendo?

Ho senz’altro capito cosa significa convivere con l’imprevisto. Di certo gli etiopi (o almeno quelli con cui mi sono trovato a collaborare) non brillano per organizzazione e un cambio di programma, anche repentino, è all’ordine del giorno. Dall’altra parte mi sento di affermare che se da un lato la fragilità e la lentezza organizzativa del sistema in cui mi trovo a vivere può essere snervante per noi occidentali, dall’altro si ha la percezione che i rapporti umani siano più distesi e rilassati. In altre parole, se si ha un appuntamento ad una certa ora state certi che verrà immancabilmente ritardato ma sicuramente l’attesa sarà allietata da buon caffè, tè e ampi sorrisi.

Ti piacerebbe proseguire questa esperienza lavorando nell’ambito della cooperazione internazionale?

Mi piacerebbe senz’altro continuare a collaborare con il mondo delle ONLUS e delle ONG, soprattutto per l’aspetto che più mi compete, la parte comunicativa. Unire la mia passione per il volontariato alla sfera lavorativa sarebbe sicuramente molto gratificante.

#univrtellers | Davide

#selfiedalmondo, la modernità e l’eleganza di Düsseldorf

Ciao a tutti! Oggi c’è posta per gli #univrtellers…un nostro appassionato follower ci ha scritto da Düsseldorf (Germania) dove sta trascorrendo il suo secondo anno accademico in Erasmus. È Marco Maffeis, di Mantova, che studia Lingue e letterature straniere nella nostra #univr.

Eccolo qua in mezzo ai festeggiamenti del carnevale di Colonia che inizia, forse per una strana passione tutta tedesca per i numeri, l’11/11 alle ore 11.11.

Marco Maffeis

Ma leggiamo cosa ha da raccontarci. E colgo così l’occasione per ricordarvi che il blog #univrtellers è aperto a tutte le esperienze di studenti #univr. Basta contattarci nei commenti o all’indirizzo univrtellers@gmail.com. Tutti possiamo diventare univrtellers, narratori della nostra università!!!

“L’anno scorso, non appena sono entrato nella vita universitaria veronese, ho sentito la necessità di partire per l’estero. Questo non tanto per scappare da Verona o dall’Italia, quanto per approfittare di una delle tante opportunità che offre l’univr, una possibilità che sentivo per me ancora più vantaggiosa perché l’esperienza mi ha insegnato che per parlare una lingua non basta studiarla sui libri, non basta conoscerne a memoria la grammatica o una lista più o meno grande di parole. Certo, questa è la base, ma in più bisogna immergersi nella lingua, sentirla giorno e notte, pensare in quella lingua, conoscere la cultura che sta dietro a essa, poter fare degli errori e correggerli quotidianamente.

Insomma, andare in Erasmus è stato per me un passo quasi automatico, come se l’avessi sempre voluto. E allora, da inesperta ed ingenua matricola, mi sono gettato in questa esperienza, iniziata nel più terribile dei modi: con moduli da compilare, file davanti agli uffici, mail spesso ignorate, tante attese e soprattutto l’indecisione. La nostra università offre tantissime mete Erasmus, tante che uno ha l’imbarazzo della scelta. Io volevo a tutti i costi andare in Germania, ma anche solo le sedi tedesche sono più di 20. Ho scelto con un certo criterio tre sedi, di cui la prima era Berlino – lo ammetto, l’ho sparata grossa – ma avanzava un’altra casella. Cosa mettere? Come decidere? A chi chiedere aiuto? Per quella situazione esiste una parola tedesca, che significa grosso modo “stato in cui non si sa cosa fare e come comportarsi”: Ratlosigkeit. Ecco, io ero in quella situazione. Alla fine ho inserito, non mi ricordo più perché, l’università di Düsseldorf. Bene, dopo qualche mese ho ricevuto una sorpresa inaspettata: ho scoperto di essere stato preso proprio a Düsseldorf, che era la mia ultima scelta; non era Berlino ma era pur sempre qualcosa.

Düsseldorf è il capoluogo del Nordrhein-Westfalen, lo stato federale più popolato della Germania e uno dei più ricchi, data la presenza del centro industriale della Ruhr. Colonia, Dortmund, Duisburg, Essen, Aquisgrana, Münster sono altri centri del Land. La città è la settima della Germania con i suoi 600.000 abitanti e si trova sulla sponda destra del Reno. In Germania è conosciuta come snodo economico e culturale, come luogo di nascita dello scrittore Heinrich Heine, per l’Accademia d’Arte e per la Königsallee, il viale dell’alta moda dove il passatempo preferito di me comune mortale è non lo shopping ma lo “shopping-watching”, ovvero guardare i ricconi e le riccone che passeggiano per il viale alberato con almeno due borse per braccio e giocare a indovinare quanto abbiano speso. È una città moderna ed elegante, a prima vista anche “con la puzza sotto il naso”, ma basta viverci un mese, nei posti giusti, per scoprire la sua parte giovane, alternativa e underground. L’università è uno di questi posti: la sede è un enorme campus, una vera cittadella della cultura, dove perdersi non è difficile, anzi è all’ordine del giorno. Il mio posto preferito è la Cafeteria, dove mi mescolo con i tedeschi studiando e bevendo del cattivo caffè americano.

Una delle cose più brutte finora di questo Erasmus è stato trovare casa. Tutto è cominciato quando in un giorno di piena estate mi è arrivata una mail dall’università ospitante che diceva che non c’era più posto negli studentati e che sostanzialmente dovevo arrangiarmi. C’è voluta una lunga odissea per arrivare all’appartamento dove sono adesso, ma ora sono davvero soddisfatto perché mi trovo molto bene con i coinquilini: mi sopportano quando invito gente, mi lasciano i miei spazi e soprattutto mi riempiono di complimenti quando cucino italiano.

La cosa più bella invece finora è il gruppo di amici che si è formato. Ormai siamo diventati una grande famiglia perché viviamo gioie e tristezze, divertimenti e disagi sempre insieme. Gli italiani sono la maggioranza degli Erasmus e quindi ho modo di parlare la mia lingua madre, anche se ho dovuto confrontarmi con i dialetti, le parlate e gli accenti più diversi da tutto lo stivale. Insomma, oltre al tedesco sto imparando anche l’italiano, cosa che non mi sarei mai aspettato.

Ora scrivo da casa mia in Italia perché sono tornato per le vacanze, ma fra pochi giorni sarò di nuovo in quella che ormai è diventata la mia seconda casa. Il passaggio tra Castiglione delle Stiviere e Düsseldorf è sempre fortissimo, ma dev’essere così. Purtroppo non sono riuscito a passare da Verona, ma mi manca tanto e non vedo l’ora di camminare ancora ai piedi dell’Arena o sotto le arcate del chiostro, di studiare in Frinzi e di bere uno spritz dopo gli esami.

La mia speranza e il mio augurio è quello di tornare in Italia alla fine del soggiorno e di vedere che qualcosa è cambiato in meglio. L’Italia vista da fuori e da lontano è più bella di quanto si possa immaginare, ma c’è ancora tanto da fare. Io credo nell’Italia. La materia prima c’è ed è di ottima qualità, siamo noi italiani che dobbiamo farne un capolavoro”.

#univrtellers | Marco

Alle prese con gli esami…

Studio matto e disperato

Abbuffate passate e abbuffate future, di cibo e di studio: ecco quello che è stato e quello che ci aspetta. Spero che le feste e il cibo ingerito a palate durante le vacanze natalizie non vi abbiano distolto l’attenzione dalla sessione d’esame ormai alle porte. Si perché gennaio e febbraio, per noi studenti #univr, sono sinonimi di esami, con tutto quello che comporta! Penso che vi potete benissimo riconoscere in almeno due dei punti che trovate sotto…in caso contrario vi consiglio di presentarvi al programma SETI della NASA, e non dimenticate di segnalare me come il primo ad aver stanato un extraterrestre sulla Terra 🙂

  • Riduzione al minimo della vita sociale
  • Biblioteche strapiene già dopo pochi minuti l’apertura
  • Studio matto e disperato
  • Dosi clamorose di caffe per tenersi svegli durante gli agognati ultimi giorni pre-esame
  • Chiedere aiuto, consigli, domande più frequenti su Facebook
  • Davanti ai libri, passare due minuti a studiare e altri due minuti a pensare a quanto ancora c’è da fare
  • Barricarsi in casa, rigorosamente in pigiama, il giorno prima dell’esame
  • All’improvviso, avere la sensazione di non ricordarsi niente
  • Postare su Instagram le foto della marea di scartoffie, appunti e schemi davanti a voi in cerca di conforto altrui

E, come fantasia per quanto riguarda gli #hashtag, penso vi meritate un 30 e lode politico. Eccone qua una lista dei più divertenti apparsi in questi giorni: #disperazione #noncelapossofare #epifania #portaviaacheunpodiesami #dovesonolevacanze #ilrogolofaccioio #altrochelavecchia #uncapitoloingeroglifico #misentoperplessa. Tutto, ovviamente, associato all’hashtag #univr.

Studio matto e disperato

Mantenere un quanto meno accettabile benessere psicofisico durante la sessione pre esami è veramente difficile. E, peggio ancora, non c’è alcun consiglio scientificamente dimostrato su come superarla. Eccetto uno: studiare e conoscere i punti deboli del professore in questione 🙂 Avanti tutta ragazzi!!!

#univrtellers | Davide