Al di là delle mura: Erasmus e WorldWide Study

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Dopo aver fatto una chiacchierata sui servizi interni all’università, oggi vorrei accompagnarvi in un viaggio che esula dal nostro ateneo, oltrepassando anche quelle mura al di fuori delle quali, secondo William Shakespeare, non vi sarebbe mondo. L’università può infatti essere il trampolino di lancio per tuffarvi in un’esperienza che, stando alle parole di chi l’ha già fatta, ricorderete per sempre come una delle più belle e importanti della vostra vita: l’Erasmus. Molti studenti probabilmente sottovalutano l’opportunità offerta da questi scambi, grazie ai quali l’università ci offre il permesso di trascorrere un periodo di studio più o meno lungo presso un ateneo straniero. Per essere più presici, l’Erasmus gestisce la mobilità all’interno dell’Unione Europea, mentre il WorldWide Study, come suggerisce il nome stesso, supera anche questi confini.

Tuttavia, molti non sembrano essere particolarmente allettati dall’idea. Paura dell’ignoto? Fidanzati da cui è impossibile separarsi? Sì e no. Basta entrare nel chiostro e buttare lì l’argomento per farsene un’idea: la maggior parte degli studenti che rinunciano all’Erasmus portano come motivazione il timore delle varie trafile burocratiche che il trasferimento all’esterno comporta. Altri sembrano invece più preoccupati dall’aspetto finanziario della questione. Ovviamente non si può obiettare su quest’ultimo punto, ma vorrei in ogni caso ricordarvi che le borse di mobilità studentesca messe a disposizione per noi studenti non sono poi così esigue come molti pensano. Parte di questo contributo viene erogato dall’Unione Europea, che garantisce un importo mensile di 230 o 280 euro (in base alla destinazione scelta), mentre l’Università di Verona mette a disposizione un importo che varia di anno in anno. Giusto per darvi un’idea, gli studenti in partenza nell’anno accademico 2014/2015 riceveranno dall’Università 140 euro al mese. A questi si possono poi aggiungere i contributi rivolti agli studenti con condizioni socio-economiche svantaggiate e disabili e un ulteriore importo conferito, di solito alla fine del soggiorno, dal Ministero dell’Università.

Il soggiorno di studio Erasmus dura minimo tre mesi e massimo dodici mesi e la domanda di candidatura scade intorno alla metà di marzo. Il WorldWide prevede invece un soggiorno di un semestre o di un intero anno accademico e la domanda va presentata a febbraio.

Insieme al bando per l’assegnazione delle borse viene anche pubblicato l’elenco delle sedi con cui l’Università ha attivato lo scambio. Affianco a ogni sede troverete indicata la durata della permanenza (che appunto è stabilita a priori, ma volendo può essere prorogata fino a massimo dodici mesi o ridotta, in casi eccezionali, a tre) e la competenza linguistica richiesta (alcune università chiedono un A2, altre sono più esigenti e possono arrivare a chiedere un C1). La parte più complicata arriva probabilmente a questo punto, quando vi ritroverete a spulciare i siti di decine di università alla ricerca dei corsi che più vi interessano. So bene che può essere una procedura lunga e frustrante, ma probabilmente avrete già in mente il paese in cui vorreste andare e in ogni caso vi assicuro che gli sforzi saranno ripagati. E poi avrete comunque la possibilità di indicare una lista di tre università che vi interessano, quindi in questa fase vi è ancora concesso di non avere le idee ben chiare! Una volta consegnata la domanda, corredata di tutti gli allegati richiesti (accertatevi in anticipo di essere a posto con le certificazioni linguistiche e se non lo siete organizzatevi in anticipo per sostenere gli esami del CLA, il Centro Linguistico d’Ateneo di cui parleremo più avanti), sarete sottoposti a un colloquio motivazionale che, come tale, è semplicemente volto a capire perché avete scelto quelle destinazioni piuttosto che altre e a indirizzarvi verso la più adatta in base ai vostri interessi e al vostro percorso. A distanza di poco tempo, l’Università pubblicherà la graduatoria, che viene stilata tenendo conto del numero di esami sostenuti (e quindi dei crediti), della media, dell’esito del colloquio motivazionale e dei posti che le università ospitanti riservano a studenti Erasmus (non vi scoraggiate se vedete solo uno o due posti riservati all’Università che vi interessa: la commissione che stila le graduatorie farà di tutto per venire incontro alle vostre richieste e vedersi assegnare la prima opzione scelta non è affatto impossibile). Graduatoria alla mano, l’Ufficio Relazioni Internazionali si impegnerà a comunicare il vostro nome all’Università ospitante (nomination), mentre a voi spetterà il compito di inviare l’application, e preparatevi in anticipo perché i tempi tra la pubblicazione della graduatoria e la deadline dell’application sono davvero ristretti. Diciamo che, arrivati a questo punto, già dovreste aver deciso più o meno quali esami sostenere e magari aver preso contatti con i professori di Verona per chiedergli se possono essere riconosciuti, perché alcune università estere insieme all’application vi chiederanno subito il learning agreement, ovvero il piano di studi, con la lista dei corsi che avete intenzione di frequentare e i corrispettivi insegnamenti di Verona. Il learning agreement può essere modificato durante il soggiorno e, se compilato diligentemente e con la supervisione del professore incaricato (ogni sede ospitante ha un corrispondente professore di Verona che si occupa di gestire lo scambio e a cui potrete rivolgervi per dubbi o chiarimenti), servirà anche ad evitare la spiacevole situazione di non vedervi riconosciuti gli esami sostenuti al vostro rientro in Italia. Arrivati a questo punto, il più è praticamente fatto. Qualche università potrebbe richiedervi ulteriori test di competenza linguistica o imporre degli ulteriori prerequisiti per l’accesso ai singoli corsi ma, anche in questo caso, sono tutti ostacoli che con un po’ di buona volontà si superano.

Per qualsiasi dubbio (e per la consegna della documentazione) potrete rivolgervi all’ufficio di competenza.

Ufficio Relazioni Internazionali

Via San Zeno in monte, 1

Ricevimento studenti: lunedì – mercoledì – venerdì dalle 10 alle 13

Email: relazioni.internazionali@ateneo.univr.it

Per oggi direi che può bastare. Restate connessi: nei prossimi giorni pubblicheremo esclusive e affascinanti testimonianze di studenti che, proprio in questo momento, stanno vivendo questa avventura! A presto!

#univrtellers | Davide

I centri del sapere dell’UNIVR: le biblioteche

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L’enciclopedia mondiale, la biblioteca universale, esiste, ed è il mondo stesso.

Alberto Manguel

Eccoci ritornati. In questo momento mi trovo letteralmente sommersa dai libri nel freddo glaciale della Frinzi, la biblioteca ad un passo dal chiostro di San Francesco. A differenza delle estati precedenti, quando chiunque entrando poteva fare una sauna senza spendere un centesimo, hanno deciso di esagerare con l’aria condizionata recuperando il tempo perso.  Scherzi a parte, il perché sono qua è facile da intuire. La settimana prossima dovrò sostenere uno degli ultimi esami di questa sessione estiva e non vi nascondo che mi sono trovata leggermente indietro con lo studio. Quindi da oggi post brevi e full immersion nella cultura 🙂 Quando ho guardato il programma didattico dell’insegnamento mi sono messa le mani fra i capelli… disperata! I libri non erano molti, ma dovendo studiare cinque pagine di uno, trenta dell’altro, un capitolo di questo e un capitolo di quello mi sono trovata a trascorrere le mie giornate in biblioteca. All’università, lo imparerete da voi, spesso è la prassi.

Nei casi migliori questo problema viene risolto dalla mitica dispensa, un plico di fotocopie prese dai vari libri e messe a disposizione direttamente dal professore in una delle mille copisterie che circondano l’università. Evidentemente questa volta la fortuna non mi ha assistita e allora, armata di una gran dose di pazienza e volontà, ho deciso di rinchiudermi in Frinzi per reperire i libri, fotocopiarli e visto che ci sono studiare in tranquillità. Scordatevi il silenzio assoluto, soprattutto in “piccionaia”, ma non preoccupatevi, troverete sicuramente la vostra concentrazione interiore 🙂 Inoltre, frequentare la biblioteca potrebbe anche rivelarsi un’ ottima occasione per stringere nuove amicizie. In fondo l’università è bella anche per questo, no?!

Il sistema bibliotecario del nostro ateneo è ben organizzato. È composto da due biblioteche centrali, Frinzi e Meneghetti, e da 36 biblioteche dipartimentali che garantiscono  l’accesso alle risorse cartacee, digitali e elettroniche per le esigenze della ricerca e della didattica.

La biblioteca Frinzi, una chiesa del 1596 dedicata a san Francesco di Paola, è il punto di riferimento principale per gli studenti delle macro aree umanistica-economica e giuridica. I servizi offerti sono veramente ampi. Ecco un po’ di numeri: dispone di quasi 500 posti a sedere suddivisi tra Emeroteca (qui sì che potrete trovare un silenzio assoluto!), sala lettura e sala consultazione, disposti su tre piani accessibili anche tramite ascensore. Il tutto dotato di rete wi-fi. Anche il patrimonio bibliografico è molto ricco: 180.000 volumi in sede e almeno altri 250.000 conservati presso le Biblioteche del Polo umanistico-economico-giuridico. Microforme e documenti in formato digitale, 4.000 riviste cartacee, oltre 53.000 riviste scientifiche in formato elettronico e un centinaio di importanti banche dati online. Per le informazioni sugli orari di apertura e gli avvisi vi rimando a questo link.

La biblioteca Egidio Meneghetti è invece la struttura di riferimento per i corsi di laurea di Medicina e chirurgia, Scienze matematiche, fisiche e naturali e Scienze motorie. Sicuramente il nostro amico Davide, che qui è di casa, saprà fornirvi qualche informazione in più. Io posso limitarmi a dire che anche qui i numeri parlano chiaro: 300 posti a sedere, 31.000 volumi, 33.000 ebook e 2300 periodici cartacei. Niente male vero?

 #univrtellers | Francesca

 

Obama, Informatica e l’area di Borgo Roma

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L’apprendimento delle competenze informatiche non solo è importante per il vostro futuro, è essenziale per il futuro del nostro paese. Abbiamo bisogno di giovani, come te, che padroneggino gli strumenti e la tecnologia che cambieranno il modo di fare praticamente ogni cosa. È per questo che ti sto chiedendo di lasciarti coinvolgere.

Non comprare semplicemente un nuovo videogioco, fanne uno.

Non scaricare l’ultima applicazione, e basta. Contribuisci a progettarla.

Non usare il tuo telefono solo per giocarci, programmalo.

Nessuno nasce ingegnere informatico, ma con un po’ di duro lavoro e un po’ di matematica e di conoscenze scientifiche, praticamente chiunque può diventarlo.

Avete riconosciuto questa frase? Sapete dirmi chi l’ha detta? Mistero…Se per un attimo nella vostra mente si è accesa la lampadina pensando al mitico Steve Jobs, come penso in molti avrete fatto, vi siete sbagliati. In effetti alcune di queste frasi richiamano il suo stile a effetto, ma non sono sue. La citazione è infatti di Barack Obama. Ho voluto riportarla perché rispecchia alcuni dei motivi che mi hanno spinto a percorrere questo corso di studi, l’informatica appunto. Ormai sono al terzo anno e sono sempre più convinto della decisione che ho preso. Ecco una personalissima lista delle ragioni della mia scelta:

  • Siamo accerchiati dall’informatica: gran parte di ciò che ci circonda, gli oggetti con cui viviamo e ci relazionamo non esisterebbero senza informatica: computer, videogiochi, elettrodomestici, film e chi ne ha più ne metta…
  • La nostra è un’era digitale e sono appassionato di tutto ciò che riguarda le nuove innovazioni e scoperte tecnologiche.
  • La prospettiva di scenari futuri vantaggiosi con la possibilità di carriera remunerata in molti settori.
  • Dare vita a una propria creatura che poi sarà nelle mani di milioni di persone. L’idea che quello che realizzerò renderà felici molti altri uomini mi eccita. Penso soprattutto alle prossime generazioni di smartphone, app, robot, strumenti di tecnologia mobile, motori di ricerca, siti web e nuovi giochi digitali. Le potenzialità sono davvero INFINITE…

In questo senso, grazie al dipartimento di informatica è recentemente nato, negli spazi del polo di Borgo Roma, il Computer Science Park: uno spazio di incontro tra università, aziende e istituzioni per promuovere il trasferimento tecnologico per le aziende nel settore ICT.

Nel nostro ateneo la laurea in Informatica è compresa all’interno della MACRO AREA SCIENZE E INGEGNERIA che vede nelle sue fila anche:

Laurea in Bioinformatica

Laurea in Biotecnologie

Laurea in Informatica

Laurea in Matematica Applicata</a

Laurea in Scienze e tecnologie viticole ed enologiche

Laurea magistrale in Bioinformatica e biotecnologie mediche

Laurea magistrale in Biotecnologie agro-alimentari

Laurea magistrale in Ingegneria e scienze informatiche

Laurea magistrale in Matematica

Master Universitario in Computer game development (I livello)

Master Universitario in Digital Content Creation (I livello)

 

Per vedere l’offerta formativa della MACRO AREA SCIENZE DELLA VITA E DELLA SALUTE che rientra sempre nel polo di Borgo Roma vi ho messo questo link

#univrtellers | Davide

 

Scienze umanistiche, giuriche ed economiche

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Chiusa la parentesi dedicata a Verona, oggi torniamo a parlare di università. Come vi ho accennato nel mio post di presentazione frequento il corso di laurea in Tradizione e Interpretazione dei testi letterari, una soluzione perfetta che mi permette di conciliare il dovere e il piacere, la mia formazione e la mia passione per tutto ciò che riguarda la letteratura. Il mio sogno nel cassetto è sempre stato quello di lavorare nel mondo dell’editoria, potendo scegliere in qualità di curatrice. Ecco quindi l’iscrizione a tale percorso di studi che, lezione dopo lezione, mi sta offrendo tutto ciò di cui ho bisogno: solide basi teoriche, capacità di elaborare, comparare e analizzare testi di ogni genere. Rendendomi conto che la maggior parte di voi lettori non starà di certo morendo dalla voglia di conoscere in dettaglio il mio piano di studi, allargo il campo d’interesse proponendovi di seguito una panoramica sui corsi di laurea afferenti alla mia macro area di appartenenza, Scienze Umanistiche. L’idea nasce da una difficoltà che diversi miei compagni di corso hanno riscontrato prima dell’iscrizione all’UNIVR, ovvero la scelta del percorso formativo a loro più adatto. Ho notato, inoltre, che quest’anno il nostro ateneo ha aumentato la sua offerta formativa, motivo in più per fare maggiore chiarezza. Questo post si rivolge anche a coloro che, non avendo alcun dubbio, hanno già fatto la propria scelta. Consultando questi link, infatti, potrete ottenere tutte le informazioni sul vostro corso di laurea in modo da poter arrivare più preparati che mai al primo giorno di università! Area di formazione e filosofia

Lettere, Arti e Servizio Sociali

Lingue e Letterature straniere

  Volendo soddisfare la richiesta di Valentina, nostra cara follower :-), vi propongo anche questo link dell’elenco dei corsi di laurea attinenti alla macro area Scienze Giuridiche ed Economiche.

 #univrtellers | Francesca

 

I luoghi dell’UNIVR

Siete riusciti a completare il gioco che vi abbiamo proposto? Complimenti a quelli che hanno dato le risposte corrette, fra cui Cristiano, Ilaria e Raffaello.

In ogni caso ecco qui la soluzione.

Ricapitolando, la nostra UNIVR vanta ben 15 dipartimenti con un totale di 61 corsi di laurea, più di 60 master e corsi di perfezionamento, 10 scuole di dottorato, 38 corsi di dottorato di ricerca e 40 scuole di specializzazione. Niente male per un ateneo così giovane!

I dipartimenti sono le strutture organizzative in cui si articola l’università. Essi rappresentano il punto di incontro tra l’attività didattica e la ricerca scientifica relative ad un determinato ambito disciplinare. Biotecnologie, Chirurgia, Economia Aziendale, Filologia, Letteratura e Linguistica, Filosofia, Pedagogia e Psicologia, Informatica, Lingue e Letterature Straniere, Medicina, Patologia e Diagnostica, Sanità Pubblica e Medicina di Comunità, Scienze della Vita e della Riproduzione, Scienze Economiche, Scienze Giuridiche, Scienze Neurologiche e del Movimento e Tempo, Spazio, Immagine, Società sono quelli presenti a Verona.

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I dipartimenti sono raggruppati in più poli, tendenzialmente in base alla macro area di afferenza, e sono distribuiti in diverse aree della città. Il quartiere di Veronetta, per esempio, ospita il famoso Polo Zanotto (luogo centrale didattico-amministrativo e location assai gettonata per gli eventi targati “UNIVR”), il Palazzo di Lingue, il Palazzo di Economia e la sede Dse (ossia Dipartimento di Scienze Economiche) e  il Palazzo Zorzi – Polfranceschi. Poco distante, nel quartiere di Cittadella, è situata la sede di Scienze Giuridiche. Da come potrete dedurre, in questa zona centrale si trovano gli edifici relativi alle macro aree Scienze Umane e Scienze Giuridiche ed Economiche.

Una posizione più periferica (ma solo per quanto riguarda l’ubicazione!) ha invece il polo scientifico di Borgo Roma. Esso comprende il Policlinico G. B. Rossi, la sede di Ca’ Vignal e gli Istituti Biologici di Strada Le Grazie. Tale complesso ospita le macro aree Scienze della Vita e della Salute e Scienze e Ingegneria. Tuttavia, è bene fare alcune precisazioni. Il  dipartimento di Medicina ha la sua sede distaccata all’Ospedale Civile Maggiore, situato nel quartiere di Borgo Trento. Diversa ubicazione ha anche il corso di laurea in Scienze e tecnologie viticole ed enologiche situato nella suggestiva cornice di Villa Lebrecht a S. Floriano di S. Pietro Incariano, in provincia di Verona.

Ultima, ma non meno importante la struttura che accoglie la macro area Scienze neurologiche e del movimento, che data la presenza degli appositi impianti sportivi, si trova leggermente fuori dal centro storico di Verona, nel quartiere di Borgo Venezia.

Mappa sedi Univr

L’università di Verona dispone anche di alcune sedi distaccate. In primis Vicenza con il suo Polo Scientifico Didattico Studi sull’Impresa che ospita i corsi di Laurea in Economia e Commercio ed Economia Aziendale, i corsi di Laurea Magistrale in Economia delle Imprese e dei Mercati Internazionali e in Direzione Aziendale. Appartengono, inoltre, all’ateneo scaligero le sedi didattiche  di Legnago (VR), Bolzano, Trento, Ala (TN), Rovereto (TN) e Canazei (TN).

Per evitare che i vostri futuri spostamenti si trasformino in agognati pellegrinaggi interdipartimentali, ho pensato quindi di proporvi ben due mappe, sulle sedi dei dipartimenti la prima mentre la seconda sui luoghi dell’UNIVR… In questo modo dovreste veramente impegnarvi per sbagliare!

#univrtellers | Davide

 

Diventa anche tu un #univrtellers

Ciao a tutti! Ieri allo Student’s Day targato Univr eravamo presenti anche noi #univrtellers. Ecco tutte le foto che vi abbiamo scattato dentro la nostra bellissima polaroid personalizzata. Vi trovate? 🙂

Un po’ di storia non fa mai male

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Che la Forza sia con noi allora, caro Davide! Fatte le rispettive presentazioni non ci resta che salire a bordo della nostra Millenium Falcon (o della barca di Caronte, a seconda dei gusti) e partire alla scoperta del mondo UNIVR, un mondo che, se conosciuto nella sua totalità, è in grado di offrire innumerevoli vantaggi. Molto spesso accade che gli studenti, soprattutto  i nuovi arrivati, non siano al corrente della vasta gamma di opportunità formative, progetti e gruppi presenti in ateneo. Una vera limitazione, in quanto preclude la possibilità di vivere esperienze edificanti sia dal punto di vista umano che professionale. Il compito di noi univrtellers sarà pertanto quello di fornirvi delle istruzioni per l’uso in modo da permettervi di sfruttare al massimo le potenzialità di questo grande congegno chiamato università.

Il miglior modo di far propria una realtà è quello di conoscerne il passato. Quale inizio di viaggio migliore, quindi, delle origini storiche della nostra UNIVR? Diversamente da altre università italiane, Verona non ha alle spalle secoli e secoli di tradizione. Come si dice, però, il successo non sta tanto nella quantità, quanto nella qualità del lavoro. Nonostante i suoi 32 anni, infatti, l’ateneo scaligero vanta una posizione d’eccellenza a livello nazionale e non solo. Di recente, per esempio, il team di Nefrologia della nostra università è stato riconosciuto primo nella classifica mondiale sulla ricerca nel campo del rene a spugna midollare. Un primato che l’Anvur, l’agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca, estende a tutto il settore medico. Ma torniamo a noi. Già nel 1339 una bolla papale di Benedetto XII riconosceva alla città di Verona lo studim generale (locuzione con cui si indicavano le università medievali) organizzato nelle facoltà di diritto, medicina e arte. Tuttavia, fu solo nel secondo dopoguerra che un gruppo di studiosi legato alla rivista Nova Historia manifestò la volontà di creare una vera e propria università. Nell’estate del 1959, infatti, su iniziativa dell’allora sindaco Giorgio Zanotto, con il sostegno della Camera di Commercio e dell’Amministrazione provinciale, vennero create la Libera Facoltà di Economia e Commercio e il Consorzio per gli Studi Universitari (l’attuale Palazzo Giuliari di via Dell’Artigliere 8, attuale sede del Rettorato). A causa del mancato riconoscimento da parte delle autorità governative, i lavori dovettero essere sospesi fino al 1963, quando l’università di Padova riconobbe Verona come sua sede staccata per la facoltà di Economia e Commercio. A questa si aggiunsero poco dopo anche le facoltà di Medicina e Chirurgia e Magistrato, divenuta in seguito Lettere e Filosofia. La storia dell’ateneo scaligero iniziò ufficialmente nel 1982, quando le autorità governative ne concessero alla città l’autonomia e la statizzazione. Nel corso degli anni, grazie a numerosi finanziamenti provenienti da istituzioni regionale e locali, enti pubblici e privati, la nostra università è arrivata a contare ben 8 facoltà, oggi ridotte a 4, che hanno recentemente mutato il loro titolo in Macro Aree Scientifico Disciplinari:

  • Scienze Giuridiche ed Economiche
  • Scienze Umanistiche
  • Scienze della Vita e della Salute
  • Scienze e Ingegneria

15, 61, 63, 4, 42 e 14

Vi state chiedendo se sono stata colta da un improvviso istinto veggente grazie al quale potrete vincere milioni e milioni tentando la sorte? Posso assicurarvi che non è così. È la nostra UNIVR che ha dato i numeri! Provate a completare l’enigma e questa sera sveleremo tutti i commenti. A domani la soluzione che vi proporrà Davide.

Noi ci rileggiamo sabato!

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#univrtellers | Franci

Davide, i mondiali e Obi-Wan Kenobi

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Divano, pop corn e televisione accesa. Ovviamente sintonizzata sulle semifinali del mondiale di calcio, che quest’anno, come sapete molto bene, si tiene in Brasile, terra d’adozione del calcio toda joia toda beleza. Purtroppo l’avventura azzurra non è andata come si poteva sperare, ma anche le altre partite del mondiale hanno il loro fascino. Serata perfetta, insomma, e ieri sera è andata proprio così. Non rispecchierà proprio la vita di uno studente modello, ma non riesco a resistere alla tentazione delle interviste pre-partita e dei commenti in studio, nemmeno nei giorni più infuocati e disseminati di esami all’università. Prima il piacere e poi il dovere! Questo è il motto che si è insinuato nella mia testa e che sono sicuro mi accompagnerà fino alla tanto attesa finale. Continua –>

#univrtellers | Davide

Francesca, Virgilio e il maestro Yoda

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“Ond’io per lo tuo me’ penso e discerno

che tu mi segui, e io sarò tua guida,

e trarrotti di qui per loco etterno…”

Tranquilli, non vi spaventate! Non ho nessuna intenzione di sottoporvi a una soporifera lezione di letteratura italiana nel bel mezzo della pausa estiva. Proprio ieri, però, mentre stavo parafrasando il primo canto dell’Inferno dantesco in vista del prossimo esame (ebbene sì, lo studente universitario studia anche a luglio!), ho realizzato la fortuna del nostro poeta fiorentino nell’aver avuto al suo fianco, durante il celebre viaggio, una guida esperta. Continua –> 

#univrtellers | Francesca