L’università (in)veste su di voi…da capo a piedi firmato UNIVR

Care matricole, in questi giorni noi univrtellers stiamo ispezionando il rianimato chiostro San Francesco alla ricerca di nuovi volti. Attenzione però, tenete a freno il vostro desiderio di celebrità! Stiamo semplicemente cercando di raccogliere alcune vostre impressioni post-immatricolazione. Per i più ottimisti fra voi, tuttavia, potrebbe risultare comunque un buon trampolino di lancio nel mondo dello showbiz targato UNIVR. Avrete, infatti, la possibilità e l’orgoglio di vedere apparire il vostro volto o la vostra voce (o addirittura entrambi, se verrete scritturati per un’intervista video) direttamente sui profili social, Facebook, Instagram e YouTube, del nostro ateneo. Nelle vesti di storytellers speciali racconterete cosi la vostra esperienza ed aspettative universitarie.

Come ogni testimonial che si rispetti, dovreste immergervi nel nuovo mondo letteralmente da capo a piedi. Quale modo migliore dunque se non quello di far visita all’UnivrStore, il negozio ufficiale d’ateneo?

Felpe, t-shirt, polo, pantaloni, cappelli, cravatte per i più esigenti e tanti altri articoli firmati Franklin&Marshall sono a vostra disposizione nello store che troverete sulla sinistra appena varcata la soglia del chiostro. Ad accogliervi in questi giorni ci sarà la gentilissima Valentina, studentessa di Scienze dell’Educazione, pronta a darvi utili consigli in materia di taglie, modelli e colori!

Anche lei, così come tanti altri studenti, è impegnata nelle “150 ore”, un servizio di collaborazione ad attività connesse ai servizi resi dall’università, di cui avremo sicuramente occasione di parlare nei prossimi post.

Vi proponiamo di seguito un breve slideshow così da potervi fare un’idea di ciò che troverete all’interno dello Store!

#univrtellers | Francesca

Benvenuti, welcome, bienvenidos, bienvenue, 欢迎, Сардэчна запрашаем!

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Se ad agosto è toccato agli studenti di Economia e Commercio avere a che fare con il primo test della loro carriera universitaria, ieri è stata la volta degli studenti stranieri che hanno dovuto sostenere l’esame di idoneità linguistica, il primo scoglio prima dell’iscrizione. Noi univrtellers eravamo lì per conoscere le future matricole durante l’International Welcome Day. Più di trenta i futuri studenti pronti a ricevere il benvenuto dell’università e, insieme a questo, una pratica guida all’uso della vita in ateneo e il prontuario per l’immatricolazione perfetta. Tante le cose dette, altrettante quelle immediatamente dimenticate. Per coloro che avessero dimenticato proprio tutto, la cosa fondamentale, il punto di partenza, rimane in ogni caso questa:

ISU, via Campofiore 19/A

info: verona@isuservices.it

alloggi: accomodation@isuservices.it

  1. ricordarsi il permesso di soggiorno
  2. richiedere un codice fiscale

Alessandra Parisi sarà disponibile per le immatricolazioni in aula T.9 lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 13.

Dopo essere state bombardate dalle più disparate indicazioni, le ignare matricole pensavano finalmente di poter approfittare del ricco buffet organizzato ma, prima che riuscissero a prendere possesso di una delle meravigliose pizzette, una folta schiera composta da giornalisti armati di videocamera, radiocronisti venuti con microfono e musica e strani personaggi rossi, era pronta per l’assalto delle domande.

Come ti chiami? Da dove vieni? Come ti trovi qui? Quanto pensi di restare? Ti piace Verona? Vuoi farti una foto per il blog? (a proposito non dimenticate di controllare instagram e i social).

Potevamo noi essere da meno? Ovviamente no! Armati della nostra fedele polaroid siamo andati ad importunare e a conoscere gli affamati studenti.  Ragazzi provenienti dal Camerun, dalla Cina, dalla Tunisia e dalla più vicina Spagna, approdati in quel di Verona per frequentare la nostra università e per conoscere il nostro Paese si sono infatti tutti dimostrati contenti di aver scelto Verona come città per gli studi.

Le cose da fare prima delle lezioni sono tante e le esperienze da vivere innumerevoli, ma di una cosa sono sicura: se non si sono fatti spaventare dalla parlantina e dall’ “invadente” accoglienza italiana; fatta di mille domande, richieste, foto, interviste e riprese video; questi ragazzi non si faranno spaventare da nulla. Se mi state leggendo benvenuti a Verona!

#univrtellers | Francesca

Così FAN tutti: la radio targata UNIVR

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Bentornate future matricole! Come procedono le vostre vacanze estive? Avrete sicuramente notato che nel mese di agosto la nostra presenza si è ridimensionata, ma non disperate! Tra qualche settimana con il riattivarsi delle attività e della vita d’ateneo anche gli univrtellers torneranno online più presenti che mai e con tanti nuovi temi! Nel frattempo pazientate, rilassatevi e godetevi al meglio il tempo che vi separa dal vostro esordio universitario 🙂

Con il post di oggi vogliamo introdurvi nel mondo di FuoriAulaNetwork, la web radio dell’università di Verona. Ad aprirci le porte della redazione Thomas Ducato.

“L’idea di FAN, FuoriAula Network, è nata nel 2002, quando l’Ufficio Comunicazione dell’università avviò un progetto denominato Ateneo on air, grazie al quale nei successivi due anni una redazione di studenti fu ospitata sulle frequenze di una radio locale. Nel settembre 2004 si decise di dare vita a una vera e propria radio online e dal 2005 FuoriAulaNetwork è a tutti gli effetti un’emittente.

Attualmente FAN è una web radio online 24 ore su 24, sette giorni su sette con un palinsesto dedicato nel quale si alternano programmi in diretta, programmi registrati e rotazione musicale.

Oltre ad essere un’emittente FAN è un laboratorio multimediale dove esprimere con forza e libertà la creatività dei singoli redattori, che riscoprono all’interno di quest’ambiente una dimensione avente forte carattere di socializzazione e di professionalità.

La redazione è attualmente composta da circa di 40 studenti, provenienti da diversi corsi di laurea dell’università, che affrontano differenti tematiche nei loro programmi.

In periodi di palinsesto completo (da ottobre a dicembre e da marzo a giugno) la programmazione prevede format di informazione, intrattenimento e musicali, ascoltabili nel loro orario di messa in onda o attraverso i podcast, pubblicati sul sito. Nei restanti mesi, in cui i redattori sono impegnati con esami e vacanze, continua invece la programmazione musicale e informativa.

Ovviamente la parola è animata dalla musica, che ha in FAN grande importanza, e che è prevalentemente di carattere indipendente e alternativo, per scoprire anche con questo mezzo i nuovi talenti della musica esordiente.

FAN è un laboratorio formativo e professionalizzante aperto a tutti gli studenti dell’ateneo che partecipano alle attività a titolo volontaristico. C’è la possibilità di effettuare un periodo di stage a FuoriAulaNetwork, passando attraverso la società che gestisce l’emittente, la Cooperativa White”.

Per saperne di più non vi resta dunque che visitare il sito dedicato e rimanere sintonizzati! 🙂 Io per il momento vi saluto e vi auguro una buona settimana! A presto!

 

#univrtellers | Francesca

L’estate si è persa? Noi ci orientiamo

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Ben ritrovati, cari colleghi e compagni d’avventura! Come procedono questi ultimi giorni di luglio? Stando a quello che dice il calendario, dovremmo ormai essere nel bel mezzo dell’estate. Sebbene il clima faccia di tutto per contraddirci, agosto è ormai alle porte: un mese di relax, ma anche un periodo estremamente importante e strategico. Ci sono le ferie, certo, ma ci sono anche tutti i progetti per l’anno che si appresta a cominciare. Ovviamente non sto parlando di anno solare, ma del momento in cui, di solito, sentiamo il bisogno di rimboccarci le maniche e cambiare un po’ le carte in tavola. Che sia per la ricerca di un lavoro o per l’inizio di un nuovo percorso di studi, questo è infatti il momento migliore per agire. Proprio per questo motivo, oggi vorrei parlarvi di un nuovo e interessante servizio di orientamento che la nostra Università, in accordo con Progetto di Vita – Cattolica per i Giovani, ha messo a nostra disposizione.

Lo scenario è questo: da una parte abbiamo l’Ateneo e noi studenti targati UNIVR, dall’altra c’è il team di Progetto di Vita, un’iniziativa attiva nell’ambito dell’orientamento formativo e professionale e rivolta ai giovani dai 18 ai 35 anni. Il punto di intersezione è l’Ufficio Orientamento al Lavoro, in Via Campofiore 19/b, che organizza colloqui individuali e del tutto gratuiti il martedì e il giovedì mattina, dalle 10 alle 13. Tutto quello che dovete fare è chiedere un appuntamento via email (ufficio.stage@ateneo.univr.it) o in ufficio. Nel momento in cui fissate l’appuntamento vi sarà richiesto di lasciare il vostro curriculum vitae. Il giorno del colloquio avrete l’opportunità di conoscere lo staff e toccare con mano questa preziosa opportunità che vi viene offerta in modo completamente gratuito. Le ragazze di Progetto di Vita vi illustreranno, tanto per cominciare, i servizi a vostra disposizione, che vanno dalla valorizzazione delle esperienze formative e professionali già effettuate al vero e proprio percorso di orientamento al lavoro (ma anche allo stage e – perché no? – allo studio). Ma la parte più importante, e forse più utile in questa prima fase, è naturalmente l’analisi approfondita del vostro CV. Il cordiale e disponibile staff  vi chiederà infatti di raccontare il vostro curriculum e di ripercorrere la vostra esperienza formativa e lavorativa, cercando di capire le attitudini, gli interessi e i vostri punti di forza.

Da grandi curiosi quali siamo, noi univrtellers abbiamo già usufruito del servizio, in parte per dovere di cronaca, quindi per raccontarvelo, e in parte (inutile nasconderlo!) anche per puro beneficio personale, per capire come migliorare i nostri curricula. Abbiamo conosciuto Laura Valassi, esperta nella selezione del personale e specialista di orientamento e formazione, e svolto il nostro colloquio. Il bilancio è senza ombra di dubbio positivo, perché gli obiettivi che l’iniziativa Progetto di Vita si pone in questi brevi incontri di mezzora sono stati centrati in pieno: abbiamo capito quali sono i punti deboli dei nostri curricula (che generalmente riguardano l’impostazione e l’efficacia) e, anche se eravamo un po’ scettici su questo punto, imparato a valorizzare le nostre esperienze passate in base al lavoro o allo stage che, di volta in volta, andiamo a cercare.

Ma non è tutto! Alla fine del colloquio, infatti, il vostro coach vi lascerà il proprio indirizzo email, a cui potrete scrivere per dubbi, chiarimenti e modifiche apportate al CV, e le credenziali per accedere a un’area riservata. In questo portale avrete una visione più ampia dei servizi a voi dedicati, di cui i colloqui individuali presso l’Ufficio Orientamento al Lavoro sono soltanto la punta dell’iceberg. Progetto di Vita ha sede in Corso Porta Nuova 11b dove, se vorrete, avrete la possibilità di approfondire il vostro orientamento. Il team ha infatti riservato un’aula per ogni percorso dedicata esclusivamente agli studenti dell’università. I percorsi includono: bilancio delle competenze, per mettere a fuoco le vostre capacità e tracciare un piano per raggiungere i vostri obiettivi; check-up per l’estero, dedicato a chi vuole studiare o lavorare all’estero; tecniche di ricerca attiva del lavoro, per proporre efficacemente la vostra candidatura e sfruttare i giusti canali; formazione sulle soft-skills, per individuare, sviluppare e valorizzare le competenze trasversali. Dal portale online avrete quindi la possibilità di iscrivervi alle sessioni e ai workshop programmati per il mese di settembre (ma non solo). Inoltre, l’offerta formativa di Progetto di Vita sarà valida, per alcuni corsi di laurea, per il conseguimento di crediti formativi.

Insomma, non credo che serva aggiungere altro. L’Università e Progetto di Vita ci stanno offrendo un servizio di grande valore. Credo che sia saggio approfittarne. Scrivete all’ufficio e prenotate il vostro appuntamento. Non costa nulla e avete solo da guadagnarci!

#univrtellers | Francesca

#selfiedalmondo, parte 2

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Cari neo-studenti, bentornati! Considerato l’interesse suscitato dai post precedenti riguardanti le possibilità formative all’estero, vi proponiamo anche questo venerdì la testimonianza diretta di chi  ha vissuto in prima persona l’esperienza Erasmus. La settimana scorsa abbiamo letto le impressioni di Paola a proposito del suo soggiorno alla Fichtburg State University in Massachusetts. Oggi, invece, lasciamo la parola a Muhamed, studente di Biotecnologie che ha deciso di trascorrere un periodo di formazione alla University of Primorska in Slovenia.

Caro Muhamed, cosa ti ha spinto a trascorrere un periodo di studi all’estero?

In primo luogo ho pensato che l’integrazione in un nuovo contesto con persone provenienti da nazionalità diverse mi potesse aiutare ad implementare il mio inglese. In secondo luogo la voglia di aprire le mie vedute a nuove culture, a diversi modi di essere e la possibilità di visitare nuovi luoghi.

Quali sono le tre parole chiave che utilizzeresti per fotografare la tua esperienza Erasmus?

  1. Intercultura
  2. Studenski Boni (buoni per ristoranti)
  3. Mare

Com’è la vita dello studente universitario all’estero? Da quali ritmi è scandita e come si distingue da quella in Italia?

La Slovenia è un paese molto ben organizzato e l’università nella quale sono stato ospite ha sempre risposto in maniera adeguata alle esigenze di tutti noi studenti. La vita universitaria all’estero è scandita da ritmi diversamente impegnativi rispetto al sistema italiano. Le lezioni sono  maggiormente incentrate sulla partecipazione dei frequentanti piuttosto che sull’impegno domestico, con ampia possibilità di scambio di opinioni durante le lezioni.

Quali arricchimenti personali porterai a casa dopo tale esperienza?

Una marea. Il mio inglese che si è dovuto per forza di cose rafforzare, le persone che hanno condiviso con me quest’esperienza, i posti che ho visitato, le cose che ho mangiato, le culture di persone provenienti da diverse parti del mondo, ma soprattutto la voglia che ha acceso in me di continuare a viaggiare, conoscere e confrontarmi.

 

E dalla nostra mini-gallery “Selfie dal mondo”, ecco qui Muhamed!

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#univrtellers| Francesca

Tutti devono andarci, nessuno sa come arrivarci. Cos’è?

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Chiuso il capitolo segreteria, concentriamoci oggi su ciò che per molti studenti, volenti o nolenti, rappresenta il vero Enigma (ebbene sì, con la E maiuscola) dell’università di Verona: dove si trova il Silos di Ponente alias Santa Marta? Tutti sanno della sua esistenza, ma solo i più fortunati sono in grado di raggiungerlo con facilità al primo tentativo! Via Cantarane 24, un semplice indirizzo che se sottovalutato potrebbe rivelarsi essere la causa di molti chilometri e imprecazioni!

Nel corso della vostra carriera universitaria vi capiterà sicuramente di dover affrontare un cambiamento d’aula, improvviso o programmato che sia. Nella migliore delle ipotesi, aprendo con anticipo la bacheca degli avvisi relativi al vostro corso di laurea leggerete: “La lezione del professore X è stata spostata e si terrà nella aula Y del Silos di Ponente”. A quel punto non fatevi prendere dal panico, respirate profondamente e fate mente locale di ciò che avete visto o letto in questo post. Parlo per esperienza personale e di amici. Vi assicuro che trovarsi a girovagare per il quartiere di Veronetta esaminando campanello per campanello, portone per portone, non è il massimo della gioia, soprattutto se la vostra lezione sta per cominciare e avete l’obbligo di frequenza!

Situazione piuttosto ordinaria è anche quella in cui, ormai disperati, avvistate uno studente con un viso familiare perché frequenta la vostra stessa lezione. Felici e sollevati decidete di avvicinarvi per chiedergli informazioni (o per seguirlo di nascosto), ma… scoprite che è nella vostra stessa condizione! Ecco, dunque, svelato il segreto di quelle flotte di pellegrinanti smarriti devoti a Santa Marta. 🙂

Futuri studenti, fate attenzione! Non dimentichiamo che alcuni si sono trovati faccia a faccia con la guardia all’ingresso della stazione della polizia municipale, edificio che, prendete appunti,si trova qualche metro prima!

In qualità di guide, per facilitare i vostri spostamenti vi proponiamo un breve video in cui mostriamo fisicamente il tragitto che vi condurrà al tanto bramato Silos di Ponente. Spero possa esservi d’aiuto!

https://www.youtube.com/watch?v=12fTx7siPjs

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I centri del sapere dell’UNIVR: le biblioteche

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L’enciclopedia mondiale, la biblioteca universale, esiste, ed è il mondo stesso.

Alberto Manguel

Eccoci ritornati. In questo momento mi trovo letteralmente sommersa dai libri nel freddo glaciale della Frinzi, la biblioteca ad un passo dal chiostro di San Francesco. A differenza delle estati precedenti, quando chiunque entrando poteva fare una sauna senza spendere un centesimo, hanno deciso di esagerare con l’aria condizionata recuperando il tempo perso.  Scherzi a parte, il perché sono qua è facile da intuire. La settimana prossima dovrò sostenere uno degli ultimi esami di questa sessione estiva e non vi nascondo che mi sono trovata leggermente indietro con lo studio. Quindi da oggi post brevi e full immersion nella cultura 🙂 Quando ho guardato il programma didattico dell’insegnamento mi sono messa le mani fra i capelli… disperata! I libri non erano molti, ma dovendo studiare cinque pagine di uno, trenta dell’altro, un capitolo di questo e un capitolo di quello mi sono trovata a trascorrere le mie giornate in biblioteca. All’università, lo imparerete da voi, spesso è la prassi.

Nei casi migliori questo problema viene risolto dalla mitica dispensa, un plico di fotocopie prese dai vari libri e messe a disposizione direttamente dal professore in una delle mille copisterie che circondano l’università. Evidentemente questa volta la fortuna non mi ha assistita e allora, armata di una gran dose di pazienza e volontà, ho deciso di rinchiudermi in Frinzi per reperire i libri, fotocopiarli e visto che ci sono studiare in tranquillità. Scordatevi il silenzio assoluto, soprattutto in “piccionaia”, ma non preoccupatevi, troverete sicuramente la vostra concentrazione interiore 🙂 Inoltre, frequentare la biblioteca potrebbe anche rivelarsi un’ ottima occasione per stringere nuove amicizie. In fondo l’università è bella anche per questo, no?!

Il sistema bibliotecario del nostro ateneo è ben organizzato. È composto da due biblioteche centrali, Frinzi e Meneghetti, e da 36 biblioteche dipartimentali che garantiscono  l’accesso alle risorse cartacee, digitali e elettroniche per le esigenze della ricerca e della didattica.

La biblioteca Frinzi, una chiesa del 1596 dedicata a san Francesco di Paola, è il punto di riferimento principale per gli studenti delle macro aree umanistica-economica e giuridica. I servizi offerti sono veramente ampi. Ecco un po’ di numeri: dispone di quasi 500 posti a sedere suddivisi tra Emeroteca (qui sì che potrete trovare un silenzio assoluto!), sala lettura e sala consultazione, disposti su tre piani accessibili anche tramite ascensore. Il tutto dotato di rete wi-fi. Anche il patrimonio bibliografico è molto ricco: 180.000 volumi in sede e almeno altri 250.000 conservati presso le Biblioteche del Polo umanistico-economico-giuridico. Microforme e documenti in formato digitale, 4.000 riviste cartacee, oltre 53.000 riviste scientifiche in formato elettronico e un centinaio di importanti banche dati online. Per le informazioni sugli orari di apertura e gli avvisi vi rimando a questo link.

La biblioteca Egidio Meneghetti è invece la struttura di riferimento per i corsi di laurea di Medicina e chirurgia, Scienze matematiche, fisiche e naturali e Scienze motorie. Sicuramente il nostro amico Davide, che qui è di casa, saprà fornirvi qualche informazione in più. Io posso limitarmi a dire che anche qui i numeri parlano chiaro: 300 posti a sedere, 31.000 volumi, 33.000 ebook e 2300 periodici cartacei. Niente male vero?

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Scienze umanistiche, giuriche ed economiche

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Chiusa la parentesi dedicata a Verona, oggi torniamo a parlare di università. Come vi ho accennato nel mio post di presentazione frequento il corso di laurea in Tradizione e Interpretazione dei testi letterari, una soluzione perfetta che mi permette di conciliare il dovere e il piacere, la mia formazione e la mia passione per tutto ciò che riguarda la letteratura. Il mio sogno nel cassetto è sempre stato quello di lavorare nel mondo dell’editoria, potendo scegliere in qualità di curatrice. Ecco quindi l’iscrizione a tale percorso di studi che, lezione dopo lezione, mi sta offrendo tutto ciò di cui ho bisogno: solide basi teoriche, capacità di elaborare, comparare e analizzare testi di ogni genere. Rendendomi conto che la maggior parte di voi lettori non starà di certo morendo dalla voglia di conoscere in dettaglio il mio piano di studi, allargo il campo d’interesse proponendovi di seguito una panoramica sui corsi di laurea afferenti alla mia macro area di appartenenza, Scienze Umanistiche. L’idea nasce da una difficoltà che diversi miei compagni di corso hanno riscontrato prima dell’iscrizione all’UNIVR, ovvero la scelta del percorso formativo a loro più adatto. Ho notato, inoltre, che quest’anno il nostro ateneo ha aumentato la sua offerta formativa, motivo in più per fare maggiore chiarezza. Questo post si rivolge anche a coloro che, non avendo alcun dubbio, hanno già fatto la propria scelta. Consultando questi link, infatti, potrete ottenere tutte le informazioni sul vostro corso di laurea in modo da poter arrivare più preparati che mai al primo giorno di università! Area di formazione e filosofia

Lettere, Arti e Servizio Sociali

Lingue e Letterature straniere

  Volendo soddisfare la richiesta di Valentina, nostra cara follower :-), vi propongo anche questo link dell’elenco dei corsi di laurea attinenti alla macro area Scienze Giuridiche ed Economiche.

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«Non v’è mondo fuor di queste mura…»

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There is no world without Verona walls,

But purgatory, torture, hell itself.

Hence “banished” is banish’d from the world,

And world’s exile is death…

Finalmente ci siamo. Oggi è sabato e, insieme a Davide, ho deciso di dedicare questo giorno della settimana, e tutti i sabati a seguire, alla città che fa da location al nostro ateneo. Molti di voi avranno già visitato Verona, altri ci staranno leggendo senza averlo mai fatto, altri ancora probabilmente già ci vivono. Qualunque sia il vostro caso, sarebbe bello se questa piccola rubrica settimanale fosse per voi una nuova chiave di lettura della città, un mezzo per trarne nuovi scorci e prospettive, alla scoperta di luoghi nascosti o locali di cui non siete a conoscenza. A tal proposito, mi farebbe davvero piacere poter interagire con voi. Potreste, per esempio, commentare il post inserendo la vostra must see list, con i posti che secondo voi sono assolutamente da vedere. Nel caso foste dei futuri studenti fuori sede, spero che questi interventi possano aiutarvi a farvi un’idea sulla nostra città scaligera, a mio parere una delle più belle d’Italia.

Come vi ho già accennato nella mia presentazione, Verona è uno dei motivi che mi hanno spinto ad iscrivermi a questo ateneo. Non il principale, ovviamente, né tantomeno l’unico, ma diciamo che la scelta è stata fortemente influenzata dalle mie precedenti visite alla città e dai bellissimi ricordi che di quei giorni ancora conservo. Ricordo bene la tristezza che provai nel dovermene andare la prima volta in cui ci sono stata!

La fama mondiale di Verona è in gran parte merito del poeta e drammaturgo William Shakespeare che, pur non avendola mai visitata, decise di ambientare proprio qui quella che sarebbe diventata la sua tragedia più nota, oltre alla storia d’amore forse più famosa al mondo. Il balcone di Giulietta (nel senso architettonico e anatomico del termine!) è, insieme all’Arena, una delle principali mete turistiche per gli oltre tre milioni di persone che ogni anno fanno visita alla città. Lo potete trovare in via Cappello 23, a due passi da Piazza delle Erbe. Sono sicura che non avrete difficoltà ad individuarlo considerata la massa di turisti che ogni giorno blocca il passaggio e che con il tempo imparerete a vincere a colpi di slalom. Sebbene il balcone risalga soltanto agli inizi del Novecento, l’edificio a cui è annesso è realmente appartenuto a una tale famiglia Capuleti (Cappelletti, per l’esattezza). Edificio romanico di impianto duecentesco, la casa di Giulietta mette a vostra disposizione autentiche ceramiche, abiti medievali, affreschi e camini in mattoni. Insomma, tutto quello di cui avete bisogno per calarvi nell’atmosfera shakespeariana. Oggi, tuttavia, il turismo di massa e il suo naturale sfruttamento commerciale hanno reso la casa di Giulietta un posto non particolarmente amato da chi Verona la vive quotidianamente.

Un trattamento diverso è invece riservato alla tomba di Giulietta, location decisamente meno nota e più suggestiva, situata in via del Pontiere 35. Vi posso assicurare che qui non troverete negozi che vendono gadget amorosi (cuori, tazze e lucchetti, per citare alcuni grandi classici), né hotel di lusso per il vostro soggiorno romantico (al massimo potrei suggerirvi un fantastico ristorante messicano a due passi da lì), ma un silenzioso ex convento di frati cappuccini risalente al XIII secolo. La tomba consiste in una fredda e umida cripta sotterranea contenente il sarcofago scoperchiato in marmo rosso. Anche qui non mancano i turisti, ma il silenzio reverenziale e l’affollamento decisamente meno selvaggio rendono l’atmosfera ben più fascinosa ed evocativa.

Ok, come previsto questo post ha preso una piega inevitabilmente romantica, quindi non ci resta che andare fino in fondo. Ci penserà Davide a bilanciare la situazione! La tragedia di Romeo e Giulietta ha ispirato una ventina di adattamenti cinematografici. I più famosi sono il film di Zeffirelli e quello di Baz Luhrmann con Leonardo Di Caprio, oltre al più recente Letters to Juliet (con Amanda Seyfried e Vanessa Redgrave), che è stato girato proprio nella bella Verona nell’estate del 2009. Il film, oltre ad essere una piacevole storia d’amore, mostra degli scorci della città e del Lago di Garda davvero mozzafiato. Vi consiglio caldamente di guardarlo. Romeo e Giulietta sono anche stati recenti protagonisti di un adattamento teatrale decisamente più pop che ha debuttato proprio in Arena il 2 ottobre dell’anno scorso: Ama e cambia il mondo. Siete già stati in Arena, vero? E l’avete già vista sia di giorno che durante gli spettacoli? Non potete perdervi nessuna delle due esperienze. Di giorno avrete l’occasione di apprezzare l’anfiteatro in tutta la sua maestosità, ma gli spettacoli, che vista la stagione generalmente cominciano al tramonto e terminano di notte, sono un’emozione che difficilmente vi lascerà indifferenti. Vedere il cielo che diventa via via più scuro mentre l’Arena sotto di esso si accende è uno spettacolo straordinario a cui vorrete assistere di nuovo già il giorno seguente, nonostante le gradinate dell’anfiteatro non siano il massimo del comfort! Se non avete mai provato questa esperienza ma un po’ vi ho incuriosito, potreste approfittare degli sconti che l’università mette a disposizione per studenti e personale durante la stagione lirica. Date un’occhiata a questo articolo dell’Univr Magazine (il giornale di ateneo di cui avrò l’occasione di parlarvi nei prossimi post) e troverete tutte le informazioni necessarie per avere il vostro biglietto a soli 10 euro. Fidatevi: ne vale davvero la pena.

Ok credo che per oggi possa bastare. Appuntamento allora al prossimo sabato con un altro post dedicato a Verona. Buon weekend!

#univrtellers | Francesca

Un po’ di storia non fa mai male

vintage

Che la Forza sia con noi allora, caro Davide! Fatte le rispettive presentazioni non ci resta che salire a bordo della nostra Millenium Falcon (o della barca di Caronte, a seconda dei gusti) e partire alla scoperta del mondo UNIVR, un mondo che, se conosciuto nella sua totalità, è in grado di offrire innumerevoli vantaggi. Molto spesso accade che gli studenti, soprattutto  i nuovi arrivati, non siano al corrente della vasta gamma di opportunità formative, progetti e gruppi presenti in ateneo. Una vera limitazione, in quanto preclude la possibilità di vivere esperienze edificanti sia dal punto di vista umano che professionale. Il compito di noi univrtellers sarà pertanto quello di fornirvi delle istruzioni per l’uso in modo da permettervi di sfruttare al massimo le potenzialità di questo grande congegno chiamato università.

Il miglior modo di far propria una realtà è quello di conoscerne il passato. Quale inizio di viaggio migliore, quindi, delle origini storiche della nostra UNIVR? Diversamente da altre università italiane, Verona non ha alle spalle secoli e secoli di tradizione. Come si dice, però, il successo non sta tanto nella quantità, quanto nella qualità del lavoro. Nonostante i suoi 32 anni, infatti, l’ateneo scaligero vanta una posizione d’eccellenza a livello nazionale e non solo. Di recente, per esempio, il team di Nefrologia della nostra università è stato riconosciuto primo nella classifica mondiale sulla ricerca nel campo del rene a spugna midollare. Un primato che l’Anvur, l’agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca, estende a tutto il settore medico. Ma torniamo a noi. Già nel 1339 una bolla papale di Benedetto XII riconosceva alla città di Verona lo studim generale (locuzione con cui si indicavano le università medievali) organizzato nelle facoltà di diritto, medicina e arte. Tuttavia, fu solo nel secondo dopoguerra che un gruppo di studiosi legato alla rivista Nova Historia manifestò la volontà di creare una vera e propria università. Nell’estate del 1959, infatti, su iniziativa dell’allora sindaco Giorgio Zanotto, con il sostegno della Camera di Commercio e dell’Amministrazione provinciale, vennero create la Libera Facoltà di Economia e Commercio e il Consorzio per gli Studi Universitari (l’attuale Palazzo Giuliari di via Dell’Artigliere 8, attuale sede del Rettorato). A causa del mancato riconoscimento da parte delle autorità governative, i lavori dovettero essere sospesi fino al 1963, quando l’università di Padova riconobbe Verona come sua sede staccata per la facoltà di Economia e Commercio. A questa si aggiunsero poco dopo anche le facoltà di Medicina e Chirurgia e Magistrato, divenuta in seguito Lettere e Filosofia. La storia dell’ateneo scaligero iniziò ufficialmente nel 1982, quando le autorità governative ne concessero alla città l’autonomia e la statizzazione. Nel corso degli anni, grazie a numerosi finanziamenti provenienti da istituzioni regionale e locali, enti pubblici e privati, la nostra università è arrivata a contare ben 8 facoltà, oggi ridotte a 4, che hanno recentemente mutato il loro titolo in Macro Aree Scientifico Disciplinari:

  • Scienze Giuridiche ed Economiche
  • Scienze Umanistiche
  • Scienze della Vita e della Salute
  • Scienze e Ingegneria

15, 61, 63, 4, 42 e 14

Vi state chiedendo se sono stata colta da un improvviso istinto veggente grazie al quale potrete vincere milioni e milioni tentando la sorte? Posso assicurarvi che non è così. È la nostra UNIVR che ha dato i numeri! Provate a completare l’enigma e questa sera sveleremo tutti i commenti. A domani la soluzione che vi proporrà Davide.

Noi ci rileggiamo sabato!

enigma

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