L’estate si è persa? Noi ci orientiamo

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Ben ritrovati, cari colleghi e compagni d’avventura! Come procedono questi ultimi giorni di luglio? Stando a quello che dice il calendario, dovremmo ormai essere nel bel mezzo dell’estate. Sebbene il clima faccia di tutto per contraddirci, agosto è ormai alle porte: un mese di relax, ma anche un periodo estremamente importante e strategico. Ci sono le ferie, certo, ma ci sono anche tutti i progetti per l’anno che si appresta a cominciare. Ovviamente non sto parlando di anno solare, ma del momento in cui, di solito, sentiamo il bisogno di rimboccarci le maniche e cambiare un po’ le carte in tavola. Che sia per la ricerca di un lavoro o per l’inizio di un nuovo percorso di studi, questo è infatti il momento migliore per agire. Proprio per questo motivo, oggi vorrei parlarvi di un nuovo e interessante servizio di orientamento che la nostra Università, in accordo con Progetto di Vita – Cattolica per i Giovani, ha messo a nostra disposizione.

Lo scenario è questo: da una parte abbiamo l’Ateneo e noi studenti targati UNIVR, dall’altra c’è il team di Progetto di Vita, un’iniziativa attiva nell’ambito dell’orientamento formativo e professionale e rivolta ai giovani dai 18 ai 35 anni. Il punto di intersezione è l’Ufficio Orientamento al Lavoro, in Via Campofiore 19/b, che organizza colloqui individuali e del tutto gratuiti il martedì e il giovedì mattina, dalle 10 alle 13. Tutto quello che dovete fare è chiedere un appuntamento via email (ufficio.stage@ateneo.univr.it) o in ufficio. Nel momento in cui fissate l’appuntamento vi sarà richiesto di lasciare il vostro curriculum vitae. Il giorno del colloquio avrete l’opportunità di conoscere lo staff e toccare con mano questa preziosa opportunità che vi viene offerta in modo completamente gratuito. Le ragazze di Progetto di Vita vi illustreranno, tanto per cominciare, i servizi a vostra disposizione, che vanno dalla valorizzazione delle esperienze formative e professionali già effettuate al vero e proprio percorso di orientamento al lavoro (ma anche allo stage e – perché no? – allo studio). Ma la parte più importante, e forse più utile in questa prima fase, è naturalmente l’analisi approfondita del vostro CV. Il cordiale e disponibile staff  vi chiederà infatti di raccontare il vostro curriculum e di ripercorrere la vostra esperienza formativa e lavorativa, cercando di capire le attitudini, gli interessi e i vostri punti di forza.

Da grandi curiosi quali siamo, noi univrtellers abbiamo già usufruito del servizio, in parte per dovere di cronaca, quindi per raccontarvelo, e in parte (inutile nasconderlo!) anche per puro beneficio personale, per capire come migliorare i nostri curricula. Abbiamo conosciuto Laura Valassi, esperta nella selezione del personale e specialista di orientamento e formazione, e svolto il nostro colloquio. Il bilancio è senza ombra di dubbio positivo, perché gli obiettivi che l’iniziativa Progetto di Vita si pone in questi brevi incontri di mezzora sono stati centrati in pieno: abbiamo capito quali sono i punti deboli dei nostri curricula (che generalmente riguardano l’impostazione e l’efficacia) e, anche se eravamo un po’ scettici su questo punto, imparato a valorizzare le nostre esperienze passate in base al lavoro o allo stage che, di volta in volta, andiamo a cercare.

Ma non è tutto! Alla fine del colloquio, infatti, il vostro coach vi lascerà il proprio indirizzo email, a cui potrete scrivere per dubbi, chiarimenti e modifiche apportate al CV, e le credenziali per accedere a un’area riservata. In questo portale avrete una visione più ampia dei servizi a voi dedicati, di cui i colloqui individuali presso l’Ufficio Orientamento al Lavoro sono soltanto la punta dell’iceberg. Progetto di Vita ha sede in Corso Porta Nuova 11b dove, se vorrete, avrete la possibilità di approfondire il vostro orientamento. Il team ha infatti riservato un’aula per ogni percorso dedicata esclusivamente agli studenti dell’università. I percorsi includono: bilancio delle competenze, per mettere a fuoco le vostre capacità e tracciare un piano per raggiungere i vostri obiettivi; check-up per l’estero, dedicato a chi vuole studiare o lavorare all’estero; tecniche di ricerca attiva del lavoro, per proporre efficacemente la vostra candidatura e sfruttare i giusti canali; formazione sulle soft-skills, per individuare, sviluppare e valorizzare le competenze trasversali. Dal portale online avrete quindi la possibilità di iscrivervi alle sessioni e ai workshop programmati per il mese di settembre (ma non solo). Inoltre, l’offerta formativa di Progetto di Vita sarà valida, per alcuni corsi di laurea, per il conseguimento di crediti formativi.

Insomma, non credo che serva aggiungere altro. L’Università e Progetto di Vita ci stanno offrendo un servizio di grande valore. Credo che sia saggio approfittarne. Scrivete all’ufficio e prenotate il vostro appuntamento. Non costa nulla e avete solo da guadagnarci!

#univrtellers | Francesca

#selfiedalmondo, parte 1

 

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Nel post di ieri vi abbiamo parlato del Progetto Erasmus e WorldWide Study. Tuttavia, la presentazione di queste due grandi esperienze formative non poteva considerarsi completa senza la testimonianza di chi le ha vissute in prima persona. Abbiamo quindi contattato Paola, studentessa venticinquenne frequentante il corso di Laurea Magistrale in Lingue per la Comunicazione Turistica e Commerciale, che ha gentilmente accettato di condividere con tutti noi il suo soggiorno all’estero, più in particolare alla Fitchburg State University in Massachusetts, Usa.

Cara Paola, cosa ti ha spinto a trascorrere un periodo di studi in un paese straniero?

«Mi sono iscritta al corso di Laurea Magistrale mentre già lavoravo e per questo motivo non ho mai potuto frequentare le lezioni. Quando ho saputo del WorldWide Study e dell’opportunità di trascorrere quattro mesi negli Stati Uniti ho presentato immediatamente domanda, senza pensarci un attimo. Cosa mi ha spinto? La voglia di immergermi totalmente in una nuova cultura e di vivere la quotidianità di un altro Paese, molto diverso dal mio. Il desiderio di parlare tutto il giorno tutti i giorni un’altra lingua, e di raggiungere una sensibilità linguistica pari a quella di un madrelingua. Infine, la possibilità di vivere un’esperienza unica con valore sia personale che professionale»

Quali sono le tre parole chiave che utilizzeresti per fotografare la tua esperienza WorldWide Study?

«La prima parola è senza dubbio SFIDA! Per quanto potesse sembrare facile e divertente, attraversare l’oceano da sola e andare a vivere in un luogo dove non conoscevo nessuno ed ero lontana da casa, dalle mie abitudini e da tutto ciò che conoscevo, non è stato facile. Ho sfidato molte delle mie piccole paure (tra cui quella della lavatrice!!!) e sono tornata diversa, più forte, più consapevole di me stessa.

La seconda parola è AVVENTURA. Tutto era nuovo e mi sono trovata a fare i conti con la mia intraprendenza: dall’aprire un conto in banca a stipulare un’assicurazione, dal parlare con i docenti e al vivere innumerevoli imprevisti, come perdersi nella metropolitana di New York, vedere un alce che attraversa la strada, spalare un metro di neve per muovere la macchina!

La terza parola è , infine, CAMBIAMENTO. Il WorldWide Study mi ha cambiato la vita e lo ricorderò per sempre. Ogni momento durante e dopo questa esperienza ha avuto e avrà un valore diverso: ho rivisto tutte le mie priorità, a partire dagli amici, la famiglia, la scuola e il lavoro. Ora il mondo mi sembra più piccolo e ho sempre una grandissima voglia di viaggiare, conoscere nuove culture e persone. Ho scoperto che chi viaggia vive davvero due volte»

Com’è la vita dello studente universitario all’estero? Da quali ritmi è scandita e come si distingue da quella in Italia?

In America ho potuto assaporare la magica esperienza del campus. Sembra quasi di essere in un piccolo villaggio dove devi condividere tutto con i tuoi compagni universitari: la camera, il salotto, la biblioteca, la cucina, la palestra e le feste. È un’occasione straordinaria per conoscere persone e convivere con loro, scoprendo ogni lato della cultura americana.

Il rapporto con i docenti è molto più personale, le classi sono più piccole e puoi davvero interagire con compagni e professori come a scuola. Le lezioni sono più pratiche e meno teoriche, ci sono tre o quattro esami per ogni corso durante il semestre, e c’è quasi sempre un lavoro di gruppo da fare con presentazione alla classe. I club a cui ti puoi iscrivere sono davvero tantissimi, per non parlare degli sport offerti. Ce ne sono un’infinità e tutti sono ammessi: l’importante è partecipare!»

Quali arricchimenti personali porterai con te?

«L’aver conosciuto tante persone fantastiche, l’aver avuto prova che l’integrazione funziona ed esiste: ho conosciuto africani, sudamericani, asiatici, europei e tutti vivevano in perfetta armonia. Porterò a casa, inoltre, l’aver migliorato il mio inglese, l’aver viaggiato e visto alcune tra le più belle città al mondo, senza parlare delle meraviglie della natura. È senza dubbio un’esperienza che non ha prezzo!».

E dalla mini-gallery “Selfie dal mondo” targata #univrtellers ecco qui la nostra Paola in visita alle Cascate del Niagara!

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#univrtellers | Francesca