Ciao Followers!
Davide vi aggiornerà presto sulla situazione della sua tesi (ormai manca poco…), ma oggi voglio raccontarvi la mia esperienza al TEDxVerona 2017. Francesca vi ha già raccontato il suo punto di vista e per quanto mi riguarda condivido il suo entusiasmo e la sua soddisfazione: non vedo l’ora di tornarci l’anno prossimo!
Andiamo con ordine. Sabato c’erano i Lab e da buon appassionato di comunicazione mi sono fiondato a Giurisprudenza per “Social network analysis & data visualization”. L’ospite era Alessandro Zonin, niente meno che Social media strategy leader della divisione italiana di IBM. L’approccio di Zonin mi ha colto un po’ di sorpresa, ma forse proprio per questo il suo intervento è risultato molto interessante. Non ha parlato dei social network in termini informatici, ma sociologici, spiegando i concetti alla base di tutte le reti di relazioni. Poi è passato agli aspetti pratici, mostrando alcuni strumenti utili per valutare la presenza online di un tema o di un marchio. Bello anche il clima di confronto nato dagli interventi del pubblico.
Il tema del TEDx Verona di quest’anno era “Time to rock”. Fra tutti i personaggi interessanti saliti sul palco, uno decisamente sopra le righe è Niccolò Porcella. Definirlo solo “surfista” sarebbe riduttivo, visto che dedica la propria vita a diversi sport estremi. Niccolò sfida le onde con la tavola da surf e vola con la tuta alare, ma un infortunio alla mano destra sembrava poter interrompere la sua carriera. Il pubblico del TEDx è rimasto a bocca aperta ascoltando la storia del suo percorso di recupero dall’infortunio, fino a convincere i medici a provare un intervento che gli avrebbe permesso di tornare in attività. Secondo le prime diagnosi non avrebbe più potuto piegare il polso. Com’è andata a finire? Con la verticale di Niccolò sul palco della Gran Guardia a testimoniare la sua forza di volontà.
Un’altra degli speaker, più che per la forza fisica, colpiva per la forza interiore. Maria Teresa Ferrari ha dovuto affrontare il cancro, ma con l’energia del suo sorriso aiuta le altre donne colpite dalla malattia. “La cura sono io” è la sua associazione, che vuole “Progettare bellezza, nonostante”. Questo era il titolo del suo intervento, che riassume l’intenzione di guardare avanti, senza lasciarsi abbattere dalle difficoltà. Cosa fa nella pratica? Crea cappelli, i suoi #copripensieri, destinati a tutte le donne.
In un’edizione dal titolo “Time to rock” non poteva mancare un vero rocker. Di quelli pieni di energia, innamorati della musica e pronti a sperimentare. Il gran finale della giornata è stato affidato a Andrea Lovato, cantante e compositore, che ha parlato delle potenzialità della voce umana, di come è stata studiata e di come creare musica semplicemente con una loop station. Poi ha messo tutto in pratica, coinvolgendo tutto il pubblico del TEDx. Ci ha divisi in cinque cori, alcuni facevano gli strumenti e altri la voce. Con un crescendo graduale, quasi senza renderci conto, ci siamo trovati in un migliaio di persone a cantare Hey Jude dei Beatles!
Beh, bisogna dire che l’energia promessa da un titolo come “Time to rock” non è mancata! Ma ci sono stati anche momenti toccanti, formativi e stimolanti. Una giornata veramente piena e perfetta per ricaricare le batterie.
Qualcuno di voi è stato al TEDx Verona? O magari a qualche altra edizione? Raccontateci la vostra esperienza!
Matteo | Univrtellers