Ciao Followers,
come state?
Oggi nessuna bella notizia purtroppo, vogliamo infatti ricordare il grande Zygmunt Bauman, scomparso pochi giorni fa all’età di 91 anni.
Chi era? Un sociologo e un filosofo polacco. Nonostante fosse ebreo, è riuscito a sfuggire quando i nazisti hanno occupato il suo Paese e si è arruolato in un’unità militare sovietica dopo esser diventato comunista. Ha collaborato con numerose riviste di settore, tra cui “La sociologia di tutti i giorni”, del 1964. Dopo un avvicinamento al pensiero di Marx e di Lenin si è avvicinato a Gramsci e Simmel. Nella sua carriera, non è mancato poi l’impegno come docente in varie università, da Varsavia a Tel Aviv e Leeds.
I suoi lavori. Bauman ha focalizzato le sue prime ricerche sui temi della stratificazione sociale e del movimento dei lavoratori, passando poi a temi più moderni. In particolare, è ricordato per uno dei suoi lavori più recenti, in cui ha spiegato la postmodernità attraverso delle metafore di modernità liquida e solida. Nei suoi libri ha ribadito più volte che l’incertezza che attanaglia la società moderna deriva dalla trasformazione dei suoi protagonisti da produttori a consumatori, legando tra loro concetti quali il consumismo e la creazione di rifiuti umani, la globalizzazione e l’industria della paura, lo smantellamento delle sicurezze e una vita liquida sempre più frenetica e costretta ad adeguarsi alle attitudini del gruppo per non sentirsi esclusa, e così via.
Ma questo è solo uno dei tanti pensieri del sociologo, che si è espresso su diversi temi – non risparmiando le critiche – tutti molto attuali e fortemente dibattuti, esprimendo il suo pensiero anche su importanti testate, come La Repubblica e L’Espresso. Indignazione, etica del lavoro, estetica del consumo, analisi dell’olocausto, internet e populismo, post-panopticismo e molti altri ancora. Favorevole all’accoglienza di profughi e migranti, ha dedicato molte parole al rapporto con “l’altro”, lo straniero, visto sempre più spesso come una minaccia.
Un contributo di rilievo quelle che ci ha lasciato, sotto molteplici punti di vista: ciò che è certo, è che lascerà un grande vuoto nella nostra società.
A presto,
Univrtellers | Francesca